TERAMO – Ragazzi arriva il Bari, secondo in classifica, 41 punti, 12 vittorie, 5 pareggi e 2 sconfitte: 36 gol realizzati e 15 subiti. Per i biancorossi è un impegno gravoso, in un momento non particolarmente favorevole, nel mezzo di risultati mediocri, con la vittoria che è diventata una chimera.

Il “brodino” di Palermo ha rivitalizzato l’ambiente, ma bisogna dare continuità, a prescindere dalla forza degli ospiti che sono forti, ma battibili. Chiaramente è una gara che Massimo Paci dovrà preparare tatticamente al meglio, cercando di sfruttare i loro punti deboli e rendere funzionale al massimo la nostra disposizione tattica nella fase di non possesso, con tutti gli accorgimenti necessari per disinnescare le loro bocche di fuoco.

Detto ciò, passiamo ad esaminare il possibile undici che Auteri schiererà al Bonolis. Il modulo standard è il 3-4-3: nella formazione dell’ultima gara contro la Virtus Francavilla, vinta 4-1 con doppiette di Marras e di Antenucci, si sono schierati con Frattali in porta, difesa con Ciofani (13) a destra, Sabbione (17) centrale e Di Cesare (6 ) a sinistra: sono molto lenti e compassati. A spingere sulla fascia destra c’è Andreoni (7) e a sinistra Rolando (9), in realtà un esterno di destra lì impiegato, un moto perpetuo. Sabbione a sinistra e Di Cesare centrale, rilanciano spesso lungo, per servire le punte. In mezzo al campo, a cucire il gioco, sul centro destra, agisce Lollo (25), in possesso di buone imbucate e di un bel lancio, mentre sul centro sinistra c’è Bianco (5), mancino (lento). In attacco, sugli esterni, Candellone (18) e Marras (10), che si scambiano spessissimo la posizione. Centralmente il bomber Antenucci (7): è tutta gente che ha fatto la B e la A. Bisogna fare attenzione a Marras, tutto mancino, veloce, rapido, dribbla, intraprendente, mobilissimo con corse in diagonale. Taglia spessissimo la trequarti da dx a sx e viceversa, per suggerire la rifinitura. Cerca l’uno-due con Candellone sui vertici dell’area: è scaltro e si butta molte volte in area. E’ lui il rigorista, che calcia rasoterra, di sinistro, alla destra del portiere. Candellone è più statico, solido, falloso e strutturalmente fa a sportellate con i difensori avversari. Difende bene lo spazio e la palla e fa da torre, di testa, spalle alla porta, verso la lunetta, ovviamente per Antenucci, che arriva in corsa a rimorchio. Il bomber non ha bisogno di presentazione: è molto veloce, gioca centralmente in verticale ed in corsa dritta; attacca gli spazi in progressione. Lo cercano con verticalizzazioni continue, in modo particolare con Di Cesare,  da sinistra. L’esterno da quella parte è Rolando, sempre arrembante, soffre ed evidenzia i suoi limiti quando deve difendere. Spesso Antenucci viene a ricevere palla sulla trequarti sinistra, da Sabbione, e scarica in fascia a Rolando, sovrappostosi. Il Bari è squadra lenta nel pressare: soffre il gioco veloce ma è pericolosissimo nelle ripartenze, spesso innescate dai tre centrali difensivi che rilanciano i “punteros”. Rolando, a sinistra, “sprinta” fino alla linea di fondo, per poi dare indietro a Marras che arriva in orizzontale dalla destra verso il  dischetto, indirizzando di sinistro nell’angolo (giocata tipo Costa Ferreira-Ilari). Spesso, sui lanci lunghi, Candellone centralmente crea lo spazio, risucchiando il suo marcatore e Marras gli taglia dietro, arrivando da dx a ricevere, per concludere a rete.

Altri elementi: i difensori centrali Minelli (23), Perrotta(3) e Celiento (infortunato); Sarsi Puttini (15) terzino sx, Corsinelli (16) esterno basso di spinta a sx, Semenzato (29) esterno basso di spinta a dx; De Risio (19) e Maita (4) centrocampisti e sostituti naturali di Lollo e di Bianco. Hamlili (8) mediano, Citro (20) prima punta, ala dx o mezzapunta; D’Ursi (11) seconda punta a sinistra: tutti molto forti.

Come li affronteremo? Secondo noi non è conveniente ripresentare il 4-3-3 di Palermo, in quanto il Bari, sulle fasce, con Andreoni e specialmente con Rolando, è molto più arrembante e, con un centrocampo a tre, costringerebbe le nostre mezzeali, a turno, ad allargarsi e a chiudere sui loro esterni, per non costringere gli attaccanti biancorossi esterni a rientrare su tutta la fascia.

Gli avversari non sono tutti uguali e il Teramo, stavolta, deve adeguarsi all’avversario, che è più forte. Il 3-4-3 del Bari lo dovremmo affrontare con un centrocampo a quattro: 4-4-1-1. Diakite, Soprano, Piacentini e Tentardini in difesa, Ilari a destra su Rolando con Mungo e Arrigoni  in mediana, nella zona di Lollo e di Bianco (o chi per loro), supportati da Santoro sul centro sinistra a fare gioco. E’ una sorta di tre contro due, con l’ex palermitano pronto ad inserirsi a supporto di Bombagi (o Costa Ferreira) e pronto a scivolare su Andreoni, quando questi viene avanti.

Bombagi (o Costa Ferreira) a sinistra ad allargare Ciofani, Pinzauti centro destra tra Sabbione e Di Cesare per provare ad aprire un varco in mezzo per gli inserimenti di Mungo e di Santoro. È risaputo che, tatticamente, una difesa a tre va allargata per metterla in difficoltà. Importante sarà “soffocare” Rolando per costringerlo a difendere. Cambi di gioco dietro di lui, che si sbilancia, sono possibili. L’anello debole è la loro difesa di sinistra. Pressarli, ma non alti, altrimenti, se eludono il pressing, ripartono negli spazi e se hanno profondità diventano devastanti. Questo è il nostro pensiero ma Paci saprà il da farsi.
Forza ragazzi, con attenzione e pazienza si possono battere, ma con armi diverse dalle loro. Arrivederci alla prossima – Diego Di Feliciantonio