TERAMO – Il ministro dell’Istruzione e del merito, seguendo le recenti dichiarazioni del presidente Meloni, continua ad attaccare la CGIL e il ruolo di rappresentanza che riveste.
Fa dichiarazioni che non rispondono a verità sui dati relativi alla rappresentanza della FLC CGIL: siamo abbondantemente il primo sindacato per voti RSU, a conferma di una fiducia ampia e convinta verso il nostro sindacato.
Inoltre, in provincia di Teramo abbiamo quasi il 40% dei voti  RSU e uno dei tassi di sindacalizzazione più alti d’Italia (rapporto numero iscritti alla FLC CGIL rispetto agli organici).
Ricordiamo che oltre il 70% dei lavoratori della scuola ha partecipato a queste elezioni nell’aprile scorso. Si tratta di un chiaro segnale di interesse e di riconoscimento del ruolo delle rappresentanze sindacali unitarie. Numeri decisamente superiori al voto per le politiche dello scorso 25 settembre 2022, dove hanno votato il 60% degli aventi diritto.

Il ministro sembra orientare la sua azione con la politica di costruirsi un nemico  contro il quale scagliarsi, evitando accuratamente di dare  risposte nella legge di bilancio,  approvata a colpi di fiducia, ai suoi stessi impegni dichiarati il 4 novembre scorso nell’incontro con le OO.SS.
La legge  di bilancio avrebbe dovuto finanziare il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, perché per ora abbiamo quasi completato un contratto scaduto con risorse che erano state, peraltro, già stanziate dai precedenti governi. Invece, per il rinnovo non c’è nulla, mentre l’inflazione è al 12%.

Il nemico di Valditara è la scuola democratica della Costituzione, quella che include e accoglie, quella che non discrimina tra ricchi e poveri, che rimuove le diseguaglianze e  offre opportunità a chi ne nasce privo, quella che favorisce l’integrazione e lo sviluppo di tutte e tutti.
Finora abbiamo ascoltato dal ministro slogan e propaganda, abbiamo letto lettere alle scuole piene di narrazioni di parte, abbiamo letto lettere e interviste ai media nelle quali è evidente il tentativo di smantellare la scuola democratica della Costituzione per una più classista scuola “meritocratica”, che sancisce un sostanziale pericoloso. Un’idea di scuola di stampo conservatore, regressivo, per sorvegliare, punire  e certificare le diseguaglianze, anche attraverso l’autonomia differenziata. Prefigurando un ritorno al passato pre-sessantottino dove tutto funzionava.

La scuola del merito non è la scuola delle opportunità, ma la scuola della selezione e dell’esclusione sociale. Da tempo chiediamo di non fare cassa con la scuola. Chi ci governa ha tagliato 8 miliardi alla scuola per darlo alle banche.  Dovrebbe rispondere di questo disastro provocato negli anni e perpetrato in seguito.

Il ministro -nei fatti- non parla di investimenti ma di appropriazione ideologica della scuola. Una politica che contrasteremo in tutti i modi. Chiediamo organici adeguati, risorse certe, recupero del tempo scuola, strutture scolastiche  che consentano un’offerta formativa  di qualità per gli studenti e le studentesse – FLC CGIL TERAMO –