TERAMO – Oggi nessuno sa in quale maniera il Teramo riuscirà a rialzarsi da una classifica che si fa seriamente preoccupante dopo il 4-0 di Carrara e diventa superfluo ricordare del buon approccio alla partita se, subito il goal dell’1-0 allo scadere della prima frazione, si scompare dal campo, rischiando di patire una goleada addirittura più corposa del pesantissimo passivo.

D’altronde, dopo un non mercato estivo, con una preparazione iniziata tardissimo, con gli infortuni che da queste parti durano mesi e che, una volta superati lo sono solo in apparenza (con l’Olbia è toccato a Birligea ed oggi a Viero, ma di esempi ne avremmo diversi altri, andando a ritroso – ndr -), non possono che essere questi i risultati: classifica pericolosissima ma calzante per il Teramo di questa stagione, che andrebbe rinforzato anche corposamente ma che altri accadimenti rischiano seriamente di non permetterlo.

Il quadro, pertanto, diventa desolatamente triste ed appare superfluo analizzare il buon avvio della partita odierna, con la squadra di Guidi pericolosa, sullo 0-0, con Mungo, con Bernardotto e con Malotti senza però trovare almeno un goal per il vantaggio. Dalla rete subita, che ha sbloccato la partita a due minuti dal riposo, nata da un cross che ha comunque ingannato Perucchini sul secondo palo (il portiere è l’unico da salvare nel marasma generale, anche se sul quarto goal ci sarebbe forse da ridire – ndr -), non c’è stata più competizione, ed è molto strano per una squadra che, almeno dal punto di vista della bagarre, aveva toppato la prestazione soltanto a Pontedera contro il Montevarchi.

Adesso la classifica potrebbe anche far paura, perché la sest’ultima (l’Imolese) è lontana tre punti ed alle spalle sono rimaste tre sole squadre, con il Grosseto che ieri ha espugnato largamente Siena e con la Viterbese che oggi ha sfiorato la vittoria nientemeno che sul campo della Reggiana: insomma, individuare il cosa e come fare, per rialzarsi, appare impresa improba. E all’orizzonte c’è la trasferta a Pontedera, senza guardare quel che seguirà.