ROMA, 28 MAG – “Giovanni Legnini è un uomo di parte, che ha utilizzato il ruolo istituzionale di vicepresidente del Csm per aizzare i pm contro l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini. È sconcertante quanto emerge dalle intercettazioni pubblicate da La Verità. A questo punto, Legnini lasci immediatamente il ruolo di commissario straordinario per la ricostruzione. Ha contribuito a demolire la credibilità del Csm, stia lontano dalle nostre regioni“. Così in una nota i parlamentari Riccardo Marchetti, commissario Lega Marche, Virginio Caparvi, segretario Lega Umbria, Francesco Zicchieri, segretario Lega Lazio e Luigi D’Eramo, segretario Lega Abruzzo – ANSA –

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Quanto emerge dalle notizie sulle intercettazioni provenienti dal procedimento a carico di Palamara svela l’ipocrisia di fondo del Csm dell’epoca e in particolare del suo vicepresidente. Legnini, infatti, sollecita surrettiziamente ai componenti dell’organo che presiede una presa di posizione del Csm sulla vicenda Diciotti, contrariamente al suo ruolo che avrebbe dovuto garantire indipendenza e terzietà“. Lo dicono in una nota i parlamentari leghisti Giulia Bongiorno, Nicola Molteni, Jacopo Morrone e Andrea Ostellari. “Legnini è stato nel Pci, nei Ds e attualmente nel Pd. Due volte sottosegretario con governi Pd, è stato candidato governatore in Abruzzo per il centrosinistra e, dopo la sconfitta, è stato nominato dal governo Conte II commissario delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia. Pubblicamente, da vicepresidente del Csm, Legnini rassicurava i magistrati spiegando di voler garantire “l’indipendenza della magistratura”. Imbarazzante. Siamo sicuri – conclude la nota – che il Presidente della Repubblica e il ministro della Giustizia non resteranno indifferenti davanti a queste rivelazioni” – ANSA –