MONTORIO AL VOMANO – Da nonna Assunta e le sue ricette di cuoca nei matrimoni in casa, alla passione del figlio Carlo e del genero Sergio che hanno fatto della qualità, della tradizione e dell’accoglienza i segni distintivi.

Una storia di famiglia e di tradizioni che ha superato terremoti, nevicata eccezionale e pandemia

I sapori della cucina tradizionale montoriese nelle originali ricette di Nonna Assunta, la qualità delle materie prime reperite sul territorio, il coraggio e la resilienza di non fermarsi dinanzi allo spopolamento dell’entroterra a sèguito di terremoti e nevicata eccezionale e alle chiusure imposte dalla pandemia, una calorosa accoglienza in un ambiente familiare dove ti senti a casa. Sono gli ingredienti principali della longevità del ristorante “Antichi Sapori” di Villa Maggiore di Montorio che oggi raggiunge l’importante traguardo dei 30 anni di attività. Un compleanno speciale per i proprietari Carlo Tarquini e Sergio Di Felice che mettono nel proprio lavoro l’entusiasmo e la passione come il primo giorno di apertura, il 30 gennaio 1994, quando hanno deciso di scommettere su una piccola frazione dell’entroterra credendo nelle potenzialità, autenticità e unicità della montagna teramana. Una scommessa vinta grazie alla spinta importante di nonna Assunta, conosciuta come Assuntina che da cuoca dell’asilo prima a Villa Maggiore, poi a Montorio, ma soprattutto rinomata capo-cuoca in tutta la zona nei matrimoni in casa, ha trasmesso a Carlo e a Sergio i veri sapori della cucina tradizionale montoriese, dalle frittate con peperoni e formaggio fritto dello sdjuno contadino di mezza mattina, al timballo, la chitarra con le pallottine, le scrippelle m’busse, le cotolette di agnello, il tacchino alla canzanese, le mazzarelle, la carne al forno fino alla “pizza dogg” e i bocconotti, pietanze che deliziavano le grandi feste organizzate nelle aie o nelle cantine dei casolari  con il profumo che inebriava contrade e paesi. I sapori che ancora oggi mantengono l’originalità delle ricette che la compianta Assunta, scomparsa una decina di anni fa, ha tramandato e lasciato alla propria famiglia come la sua più grande eredità. Carlo e Sergio sono partiti da principianti del mestiere essendo prima che ristoratori,  commesso in farmacia e operaio, ma amanti del territorio dove vivono da sempre che hanno voluto celebrare con la buona cucina.

Facevamo altri lavori, ma abbiamo avuto l’intuizione e il coraggio di avventurarci, grazie alla spinta, la vicinanza e la maestria di mamma Assunta, nel mondo della ristorazione aggiungendo la pizzeria che, poi, abbiamo tolto – raccontano -, ma sin dall’inizio abbiamo tracciato la nostra rotta sulla conduzione familiare, sulla qualità e sulla tradizione, caratteristiche che sono state particolarmente apprezzate”. Sergio si occupa della cucina che è stata diretta per 20anni da nonna Assunta, mentre Carlo è l’addetto alla sala. I loro figli e nipoti svolgono la mansione di camerieri. “Mamma Assuntina che cucinava con il cuore mi ha trasmesso, con dedizione e pazienza, tutto il proprio sapere culinario e gliene sarò grato per sempre” dice commosso Sergio. “Mamma Assunta con la saggezza dei suoi consigli ci ha sempre sostenuti e incoraggiati a essere competitivi , senza mai tralasciare l’onestà” aggiunge Carlo.

Tanti momenti belli, ma anche duri a partire dal 2009 quando le aree interne del Teramano sono state martoriate dagli eventi sismici e calamitosi, facendo rientrare il comune di Montorio nel doppio cratere, e, poi, con l’arrivo improvviso e devastante della pandemia da Covid-19. Una prova difficile per le attività del posto, compresa “Antichi Sapori”.

Non è stato facile ripartire da capo dopo i terremoti e la nevicata che hanno svuotato la montagna e dopo la pandemia perdendo mesi di lavoro e tante cerimonie – confidano Carlo e Sergio -, ma dalle catastrofi abbiamo tirato fuori uno spirito di resilienza che non ci aspettavamo. E’ stato bello vedere come il nostro ristorante ha accolto vari volontari della Protezione civile che hanno aiutato Montorio e frazioni in piena emergenza e come nell’estate del 2020 dopo il lock-down ci sia stato un massiccio flusso di turismo dal Nord Italia, la prima volta che accadeva in 30 anni di attività. Così abbiamo acquistato nuova clientela, ma soprattutto ci siamo fatti tanti amici che tornano a trovarci per godere del paesaggio e della cucina genuina”. Un messaggio ai giovani a non abbandonare i nostri territori, ma anzi a valorizzarli con idee e attività nuove. “Si può e deve investire nell’entroterra perché ci sono tante potenzialità e ci sono ancora i valori di una volta – concludono -. Noi questo giorno speciale lo vogliamo ricordare e condividere con tutti i nostri numerosi e speciali clienti che hanno assaporato le nostre prelibatezze e li ringraziamo di cuore per averci scelto e per continuare a farlo. Con un ringraziamento alla nostra super cuoca Cinzia Nori e alla nostra Loredana”.