L’AQUILA – Tredici specialisti al lavoro, tra chirurghi, anestesisti e infermieri, e 8 ore di sala operatoria per un’operazione di eccezionale difficoltà su un uomo 41 anni che, a causa di un trauma sportivo, aveva riportato la frattura della base cranica anteriore, della volta cranica, di entrambe le orbite e la frantumazione delle strutture centrali della faccia, con grave sconvolgimento di tutta la piramide nasale.

Il complesso intervento avvenuto nei giorni scorsi ha visto impegnate le equipe dei reparti di maxillo facciale e della neurochirurgia dell’ospedale di L’Aquila ed è perfettamente riuscito: le condizioni del paziente, attualmente nel reparto maxillo facciale, sono pienamente soddisfacenti. Con sofisticate ricostruzioni digitali sono stati riprodotti modelli anatomici 3D e poi, tramite una procedura ‘extracorpo’, i chirurghi hanno ricostruito le strutture cranio-facciali gravemente danneggiate. In sostanza, dopo aver asportato la regione frontale fortemente frantumata e le parti superiori delle orbite, gli specialisti le hanno ricomposte e rimodellate su un tavolo chirurgico indipendente, evitando cosi’ anche il rischio di ulteriori traumi al cervello.

Nel contempo venivano rimodellate la piramide nasale e le pareti mediali delle orbite. Riposizionate fronte, base cranica anteriore e orbite è stato prelevato e innestato del tessuto adiposo addominale per foderare la base cranica anteriore. Come ulteriore, delicata fase del lungo intervento, i medici hanno trattato le perdite di sostanze dei pavimenti orbitari.

“La piena riuscita di questa difficile operazione – spiegano dall’ospedale S. salvatore – è dovuta alla programmazione chirurgica virtuale, ai dispositivi tecnologicamente avanzati per i controlli imaging intra-operatori, alla navigazione digitale e soprattutto alla professionalità e all’affiatamento tra le equipe di chirurgia maxillo-facciale e neurochirurgia. Va poi sottolineato il ruolo determinante del personale di reparto (degenza ed ambulatori chirurgici) che assiste i pazienti nel periodo post-operatorio”.