Questa mattina mi sono recata alla Villa, dopo aver letto il post del mio collega e amico, consigliere Luca Pilotti e ho visto con i miei occhi l atto vile che i nostri figli hanno avuto il coraggio di fare sul simbolo contro la violenza sulle donne. Ho immaginato a quel figlio che invece di inchinarsi e piangere su quelle scarpette rosse, ha scritto con un pennarello nero una bestemmia e un simbolo fallico, tra l indifferenza di tutti. Quelle scarpette rosse, ospitate nella Villa Comunale, non sono uno scherzo, ma rappresentano la realtà violenta che molte,troppe donne subiscono quotidianamente. Imbrattare con bestemmie e simboli fallici non può essere considerata una simpatica ragazzata, ma un comportamento a rischio dei nostri figli. Una negazione da curare. Noi adulti mettiamoci del nostro e cerchiamo di educare al rispetto del dolore che quelle scarpette rappresentano.

 

Ilaria De Sanctis