ROMA – Allentare la morsa e riaprire gli stadi dalla prossima settimana o invece continuare a mantenere alta l’attenzione nella zona rossa? Il mondo dello sport, con il calcio in prima fila riunito dal presidente federale Gravina, si interroga e attende di conoscere le ultime novità per contrastare l’emergenza coronavirus, anche se appare difficile un dietrofront immediato.

Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e i rappresentanti del calcio ne hanno discusso col ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, prima del Cdm in corso in serata che affronterà nuovamente il tema. “Potenzialmente ci potrebbero essere novità” già per gli impegni sportivi programmati nel weekend, ha spiegato Malagò al termine del faccia a faccia col ministro. Spadafora proporrà al Governo misure specifiche sulla base delle valutazioni emerse nel corso degli incontri avuti con lui e con i rappresentanti di Figc, Serie A, Serie B, Lega Pro, Dilettanti, associazioni calciatori e arbitri. “Se tra cinque, sette, dieci giorni la cosa si andrà risolvendo allora si potrà cominciare a programmare un nuovo inizio. In Giappone, ad esempio, il premier ha invitato a rinviare tutti gli eventi non indifferibili, di sport e altro, per 15 giorni. Mi sembra una proposta condivisibile. Certo se poi le cose dovessero prolungarsi il problema si farebbe serio – ha poi aggiunto Malagò, ospite di Zona Rossa su La7 – Ci si trova a dover decidere in una situazione complessa e tutto quanto si è fatto finora ha seguito un’idea in assenza di elementi certi sulla fine dell’emergenza. Ora si pensa che questo tipo di ragionamento nel giro di poco si possa fare, diciamo entro una decina di giorni. L’importante è prendere provvedimenti che abbiano efficacia nei confronti di tutti gli attori dello sport, indistintamente“.
Per quanto riguarda la Seria A, allo stato attuale sono cinque le partite della 7/a giornata di ritorno che si giocheranno a porte chiuse. Niente pubblico nella sfida scudetto Juventus-Inter, e poi spalti deserti anche in Milan-Genoa, Parma-Spal, Sassuolo-Brescia e Udinese-Fiorentina. Su
quest’ultima sfida si è espresso il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, chiedendo in una lettera trasmessa a Spadafora un rinvio ad altra data con l’obiettivo di poter permettere ai tifosi l’ingresso allo stadio senza restrizioni ed evitando così una penalizzazione derivante da un mancato introito. Quello economico non è però l’unico versante che preoccupa. C’è anche il danno di immagine legato a uno spettacolo che va avanti senza pubblico. Giocare Juventus-Inter, “una sfida fantastica, come Real-Barcellona, senza tifosi, sarà strano, non è bello, ma la salute è fondamentale, se è stato deciso così è la scelta giusta e dobbiamo rispettare la decisione presa” ha sottolineato ad esempio Cristiano Ronaldo. Simile la posizione del tecnico della Lazio, Simone Inzaghi, secondo cui “giocare in stadi chiusi non è il massimo, è strano ma le autorità competenti stanno facendo le opportune valutazioni e dobbiamo adeguarci. C’è un problema e va risolto il prima possibile“. Anche perché, ricorda il collega della Fiorentina Giuseppe Iachini, “il bello del calcio è il tifo, quando viene a mancare è un non calcio. E’ una cosa brutta, manca tutto del clima gara, sia all’inizio che alla fine, ma in una situazione come quella attuale, di preoccupazione e precauzione, conta la salute di tutti” – ANSA –