Non dimentichiamo la strage di  Rigopiano, con 29 vittime innocenti. Chiediamo al ministro di  attivare i propri poteri ispettivi e conoscitivi, previsti dall’ordinamento, per individuare eventuali irregolarità di  competenza nella gestione degli uffici preposti alla trattazione
del caso”. Lo annuncia, in una nota, il senatore abruzzese del  Movimento 5 Stelle, Primo Di Nicola.
“Non dimentichiamo – ha aggiunto – che il procedimento penale  ha visto stralciate 18 posizioni dei 40 indagati, con relative  richieste di archiviazione da parte della Procura di Pescara,  tra cui l’ex presidente della Regione Abruzzo, Luciano  D’Alfonso, e dell’allora responsabile della sala operativa della  protezione civile Silvio Liberatore. Non vogliamo dimenticare e  chiediamo al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede un
maggiore approfondimento rispetto a quello già concluso dalla  Procura di Pescara”.
“Sembra infatti – ha sottolineato – che l’indagine su uno dei  fatti più gravi della nostra storia nazionale sia connotata da  lacune, approssimazione e inspiegabili dimenticanze: l’11  gennaio, dopo un nuovo filone di indagine inaugurato a fine dicembre su circostanze non vagliate nell’inchiesta principale,  già conclusa, sono stati notificati avvisi di garanzia nei  confronti di sette persone per depistaggio e frode processuale.  Non solo. Da notizie di stampa risulterebbero incredibilmente  mai analizzati e verificati i tabulati telefonici delle ore  dell’emergenza: sono infatti entrati nel fascicolo processuale  solo a seguito della richiesta dei difensori di parti indagate.  Ecco, noi a tutto questo chiediamo delle risposte: per le
vittime, per i soccorritori e per tutti gli abruzzesi”.   (ANSA).