ROMA – Si è svolta questa mattina a Roma in Piazza Santi Apostoli alle ore 11:00 la manifestazione internazionale contro il Razzismo intitolata “Diritto alla VITA ” in memoria di Patrik Guarnieri, il ragazzo rom morto in carcere a Castrogno a Teramo.
Grande partecipazione : POLITICI, ASSOCIAZIONI E CITTADINI .
Uniti in un solo grido “diritto alla Vita , VERITA E GIUSTIZIA PER PATRICK GUARNIERI “!

Giulia Di Rocco, Presidente del Partito Mistipè, primo partito Rom e Sinti e Promotore della manifestazione in collaborazione con l’associazione Rom in Progress di Isernia e il Centro Rom di Avezzano. A sostegno della iniziativa oltre ad altre associazioni presenti anche esponenti politici.
Tra questi Maria Riccelli Presidente del M.e.d.a, Movimento Europeo Diversamente Abili,  l’onorevole Giulio Cesare Sottanelli (Azione), Giovanni Paolo Deidda per DCC, Sara Ferri di Sinistra Italiana, Angelo Santrini di Democrazia Cristiana.
A rappresentare il giovane Patrick il padre Gervasio con i figli il Coordinamento Codice Rosso Presidente Adele Di Rocco e il segretario Marco Costantini Associazione Sbarre di Zucchero .
Presente il direttore generale dell’ UNAR Mattia Peradotto- Ufficio Nazionale Anti Discriminazione Razziale presso il Ministero delle Pari Oppotunità.
Nonostante l’ incessante pioggia la manifestazione si è svolta con grande successo , uniti al dolore e la lotta per la verità e la giustizia per Patrick Guarnieri.

La morte di Patrick Guarnieri, il ragazzo romanì di 20 anni con disabilità certificata, avvenuta il 13 marzo all’interno della Casa Circondariale Castrogno di Teramo, ha suscitato clamore e indignazione non solo per le dinamiche poco chiare, ma soprattutto perché l’ambiente carcerario è incompatibile con quelle che erano le esigenze di Patrick e lui, al momento della sua morte, non doveva trovarsi al Castrogno. Abbiamo parlato di Patrick, delle valutazioni che hanno portato alla sua morte e del fallimento del sistema carcerario italiano con la Presidente del Coordinamento Codice Rosso.

Patrick nel suo percorso aveva fatto veramente tanti progressi, nel momento in cui tornò a sentire cominciò ad amare la musica, a ballare, anche a canticchiare; certo, quando parlava si comprendeva che purtroppo aveva dei disagi. Era bellissimo, altissimo ed era pieno di vita, pieno di gioia. Esistono molte forme del disturbo dello spettro autistico, quello di Patrick era vivace, non ha mai fatto male a nessuno e soprattutto a sé stesso. Dico questo particolare perché sarà importante ricordarlo per quando saranno pronti i risultati dell’autopsia, abbiamo richiesto esami ulteriori e ci vogliono dai 30 ai 60 giorni, è troppo presto per parlare di suicidio.

Ci sono degli esami dell’autopsia che dobbiamo attendere e naturalmente per avere la relazione completa non basta il medico legale incaricato dal Tribunale, il Dottor Sciarra, ma serve anche la valutazione del nostro perito il quale ha già constatato che è troppo presto per avere una diagnosi, è troppo presto per parlare di suicidio.

Adele Di Rocco