TERAMO – L’informazione sul Coronavirus ha due facce: una è quella dei furbi, l’altra è quella degli ingenui.
Ma chi sono i furbi? Certamente sono quelli che fanno meno “tamponi”: meno infetti scopri, meno rientri nell’occhio del ciclone! Come dargli torto, da un punto di vista letterale: occhio non vede cuore non duole dice il proverbio; e i proverbi non si possono abiurare.

Dall’altra parte gli ingenui siamo noi, che non abbiamo voluto nascondere nulla, che anzi abbiamo enfatizzato la questione con inutili allarmismi, con provvedimenti da terza guerra mondiale: inviti a restare in casa, a non frequentare assembramenti pubblici, e via dicendo. Fuori dai bar alle 18.00, come in regime di coprifuoco! Sembra di essere in guerra, e infatti ci sono anche i soldati ai checkpoint. Ci sono le file per accedere ai supermercati dove la gente fa incetta di provviste, in previsione di una lunga quarantena. Ci sono le file ai passafarmaci delle farmacie. Chiuse le scuole. In chiesa non ci si scambia più il segno di pace, i defunti vengono accompagnati al cimitero con una semplice benedizione.

I media, che parlano in continuazione del virus, hanno nell’intenzione il compito di informare ma spesso contribuiscono a creare allarme con titoli a sensazione, con numeri sparati a nudo, senza una giusta comparazione con le percentuali assolute.

Il risultato di tutto questo è il danno economico che ne deriva, sia nei consumi interni sia nelle esportazioni con l’estero. C’è da chiedersi quando finirà questo triste momento.

La rassicurazione più forte, a questo proposito, che racchiude una verità antica come il mondo, è tutta dentro le parole di Eduardo De Filippo nella sua mitica Napoli Milionaria: “Ha da passà ‘a nuttata!”

 

di Pasquale Felix