TERAMO – Si è commemorata stamane a Teramo la Giornata della Memoria. Organizzata dall’Anpi Teramo in collaborazione con l’associazione Teramo Nostra. La cerimonia ha vissuto due momenti importanti: il passaggio in viale Cavour presso la Pietra in memoria del martire Alberto Pepe e poi, nella Villa Comunale “Stefano Bandini”, dove c’è stata la deposizione della corona d’alloro presso la lapide apposta in sua memoria. Erano presenti oltre all’Anpi e Teramo Nostra, il Presidente della Provincia Diego Di Bonaventura, il SIndaco di Teramo Gianguido D’Alberto, il vice Sindaco Maria Cristina Marroni, gli Assessori Stefania Di Padova e Luigi Ponziani.
IL DISCORSO DEL SINDACO D’ALBERTO
La Giornata della Memoria, celebrata in tutta I’Italia dall’anno della sua istituzione, non può
tradursi nel rispetto di un doveroso rito di ossequio alla Legge ma deve divenire una occasione per cogliere il senso e la ricchezza che da essa si intende diffondere, per interpretare il presente e per costruire un futuro diverso e migliore.
Così, l’appuntamento che si celebra ogni 27 Gennaio, è una occasione che viene data a tutti per compiere
una operazione di riflessione ma anche di coinvolgimento emozionale e razionale.
Una riflessione che oggi è legata anche alla memoria del nostro Alberto Pepe che ha elevato all’estremo la sua dignità fino a dare la vita per combattere chi la dignità dell’uomo ha voluto distruggerla.
Fare memoria significa tornare a comprendere le ragioni che hanno causato, come nel caso dell’olocausto degli ebrei, un evento storico, con esiti così terribili. Ma la memoria, per diventare concreta e non rimanere puro esercizio, va declinata anche e soprattutto nelle epoche contemporanee.
Fare memoria allora, significa leggere quello che è accaduto, comprendere le ragioni che hanno
determinato l’olocausto e saperle attualizzarle, per fare di quella tragedia un monito e non un puro ricordo. Fare memoria, e quindi tornare agli accadimenti di quell’epoca, con il racconto, la testimonianza, la denuncia, si
traduce anche nella individuazione della radice comune che legava tutti i tragici eventi, non confinati a
mere circostanze locali; essi furono, con diverse e drammatiche analogie, gli stessi che si verificarono in
tutto il Paese, in tutta l’Europa, in Abruzzo, a Teramo.
Il Comune aderisce a questa Giornata invitando a cogliere l’opportunità di riflessione, in particolar modo
per i giovani, proprio nel momento storico che stiamo vivendo.
Uno dei più desolanti e drammatici portati di quell’epoca fu che gli esseri umani non erano concepiti come persone ma come numeri. L’olocausto produsse il calpestio della dignità umana e la storia, anche negli anni successivi e in altri Paesi del mondo, ha dimostrato che ogni volta che si ripete tale modalità, essa è il
preludio di una tragedia. Di fronte a questo non possiamo rimanere indifferenti.
E’ nostro compito, perciò, non dimenticare anzi tornare a ricordare e riproporre tutto ciò, perché sappiamo
che la politica ha anche una funzione di guida, di educazione, di insegnamento.
Invito tutti i miei concittadini a riflettere con intelligenza, passione e coinvolgimento su tali temi, che
purtroppo sono ancora di attualità.
Invito i giovani a non essere superficiali, a non lasciare che questa occasione passi come una delle tante
celebrazioni scritte nel calendario e li esorto a fare propri i temi e il monito che da essa ci giungono, perché
bisogna leggere il passato e traslarlo nell’oggi: c’è il momento della comprensione, il momento della
intelligenza, il momento della crescita.
E la Giornata della Memoria è una giornata di crescita.
Il futuro, di tutti, è anche il loro. Il nostro futuro appartiene a loro, ai nostri giovani.