TERAMO – Il Comune di Teramo cambia i criteri e i costi di assegnazione degli stalli per il Mercato del Sabato e gli ambulanti se ne vanno. Perche’ con gli incassi che calano, gli espositori non ce la fanno più. Sarebbe questa la triste tendenza negli ultimi tempi. Vuoi la crisi, vuoi il terremoto, vuoi i cantieri e i lavori in corso, non sono soltanto gli esercenti tradizionali a lamentarsi ma anche coloro che, non c’e’ tempo che tenga, per guadagnarsi da vivere devono allestire le bancarelle. La nuova Giunta ci avrebbe messo del suo cambiando le regole. E’ la testimonianza di uno di loro, Sabatino Ciavucco, conosciuto come Pasquale, 63 anni, da oltre trenta anni storico ambulante di prodotto casalinghi. Da qualche tempo ha abbandonato il mestiere. Ciavucco non aveva un vera e propria postazione assegnata (in gergo tecnico e’ uno “spuntista”) ma, di volta in volta, in base ad una graduatoria, ne disponeva di una, dietro un pagamento, appunto di 60 euro. “Negli anni passati si pagava un abbonamento annuale di 450 euro per avere un proprio stallo tutti i sabato”. Ma secondo l’ambulante il Comune non farebbe più abbonamenti annuali, anche per colpa di certi extracomunitari che non pagavano a loro retta. “60 euro sono troppi. Non guadagno abbastanza. Ho provato anche a parlare con il Sindaco D’Alberto, ma per ora non ricevuto riscontri”.