TERAMO – “La bozza di razionalizzazione della rete ospedaliera 2019-2021 circolata in questi giorni ci lascia profondamente delusi. A quanto si apprende da tale ‘reingegnerizzazione della governance sanitaria’ la provincia di Teramo ed in particolare il suo Comune capoluogo, ne riuscirebbero ancora una volta penalizzati. La recisione dal programma dell’ospedale di II° Livello, ‘condiviso’, con L’Aquila, recherebbe un significativo nocumento per l’offerta sanitaria della provincia, la quale si vedrebbe espiantata anche di un suo fiore all’occhiello: il reparto di neurochirurgia”. La denuncia è dell’Associazione ‘Big Bang’ di Teramo.

“La logica sottesa alla risistemazione della rete ospedaliera, unitamente ai fondi messi a disposizione per la creazione di nuovi hub di cura, era l’implementazione della rete sanitaria e non la sua dismissione. La nostra Associazione è profondamente legata a questo tema, ne siamo promotori del dibattito fin dal 2016, in quanto crediamo che Teramo non possa perdere anche questa occasione, di rinnovamento, implementazione e miglioramento del servizio sanitario pubblico, come crediamo che Teramo non possa perdere di nuovo la sua centralità regionale come Città capoluogo. Chiediamo pertanto un perentorio intervento del consiglio e dell’Amministrazione civica – conclude la nota dell’Associazione – ma anche dei rappresentanti regionali, affinché condizionino le linee alla base della bozza modificatrice delle reti ospedaliere che, così stante, produrrebbero una significativa inversione delle finalità che spinsero, nel 2016, all’opera di riorganizzazione”.