ROMA – “Non esistono poliziotti di serie A e di serie B. Non esiste che alcune regioni mettano in campo azioni di profilassi come tamponi o test sul superamento dell’infezione da coronavirus e altre no. È semplicemente inaccettabile”. Lo dice Daniele Tissone, segretario generale del sindacato di polizia Silp Cgil, dopo la decisione di alcune Regioni di fare i tamponi alle forze dell’ordine.
“Non possiamo – spiega Tissone – occuparci di quello che fanno le regioni, ma certamente dobbiamo e possiamo preoccuparci
di quello che fa il nostro Ministero, quello dell’Interno. Esiste già una carenza non facilmente recuperabile di dispositivi di protezione individuale, non solo mascherine, ma anche igienizzanti e saponi oltre alla sanificazione delle autovetture di servizio e degli ambienti di lavoro. Non possiamo avere anche il problema di poliziotti che dal punto di vista della profilassi hanno tutele diverse in Lombardia, in Calabria, in Veneto o in Sardegna”.
“Ci appelliamo al premier Conte – conclude Tissone – e se necessario ci appelleremo al Presidente Mattarella: questi esami, tamponi o test che siano, devono essere condotti prioritariamente nei confronti del personale più esposto di altri al contagio. Non solo.ßAdesso ci aspettiamo che tutti i poliziotti siano sottoposti ai test e in particolare chi si trova in prima linea. Lo ripeto: due pesi e due misure sono vergognose e inaccettabili”. (ANSA).