TERAMO – Apprendiamo dalla stampa che le risorse per la rigenerazione urbana, vengono meno per la città di Teramo, e che la Regione Abruzzo avrebbe dovuto mettere a disposizione del Comune di Teramo  un importo complessivo di 17 milioni di euro. Dalle notizie trasmesse dall’Assessora Ilaria De Sanctis, se così fosse, angoscia e inquieta le OO.SS. di categoria che crede a questo progetto e che da anni batte chiodo per la riqualificazione di via Longo. Una cosa è certa: quello che doveva essere un percorso partecipato e che avrebbe dovuto coinvolgere anche i sindacati di SUNIA CGIL – SICET CISL – UNIAT UIL, non è avvenuto. Nell’attesa di capire i dettagli dei vari capitoli di assegnazione, balza agli occhi il fatto che per il territorio teramano, non ci sono voci di spesa specifiche, per cui non pare ci siano progetti importanti dedicati alla città di Teramo, che ancora una volta rimane al palo. Il fondo rigenerazione urbana,  è la grande sfida che la Regione Abruzzo deve affrontare per garantirsi  un futuro di stabilità e di armonia sociale. La carenza di un’offerta abitativa adeguata e a canone commisurato ai redditi da lavoro, è uno dei fattori di blocco e di profonda diseguaglianza nel nostro territorio provinciale. L’abitare è una funzione complessa, che chiama in causa l’organizzazione della città, i suoi servizi  essenziali e sociali e la residenzialità vera e propria, che è composta a sua volta da qualità e adeguatezza dell’edilizia residenziale e da fattori quali tariffe, canoni, accessibilità e molti altri aspetti  che decidono della qualità dell’esistenza di ciascuno.  L’analisi del contenuto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del suo Fondo complementare nonché delle loro prime misure attuative e operative, conferma la difficoltà del nostro territorio provinciale nel confrontarsi con una politica per l’abitare che consideri con priorità le necessità dei ceti meno abbienti. Il settore delle politiche abitative necessita infatti da molto tempo di un insieme strutturato di interventi rivolto a una più efficace regolazione dell’intervento pubblico per l’edilizia sociale e diretto a potenziare l’offerta verso le fasce deboli del mercato. A tal proposito, si chiede all’Assessora Ilaria, a breve tempo un incontro con le OO.SS. di categoria per chiarimenti più dettagliati.

SICET TERAMO

NOTA SICET AGGIUNTIVA

Faccio seguito al comunicato stampa di stamattina 25 febbraio 2024, per chiarire il passaggio sulla partecipazione, con cui intendevo chiedere urgentemente per individuare la strategia daintraprendere, cosi come spesso abbiamo già fatto con le sigle sindacali interessate e con l’assessore Ilaria che è sempre stata molto disponibile. Si chiede appunto un in contro ad hoc per capire insieme come andare avanti sul recupero circa la riqualificazione urbana di via Longo.        Il sottoscritto intendeva dire che la Regione Abruzzo non ha mai convocato i rappresentanti degli inquilini. Nell’attesa di capire i dettagli dei vari capitoli di assegnazione, balza agli occhi il fatto che per il territorio teramano, non ci sono voci di spesa specifiche, per cui non pare ci siano progetti importanti dedicati alla città di Teramo, che ancora una volta rimane al palo. Il fondo rigenerazione urbana, è la grande sfida che la Regione Abruzzo deve affrontare per garantirsi  un futuro di stabilità e di armonia sociale. La carenza di un’offerta abitativa adeguata e a canone commisurato ai redditi da lavoro, è uno dei fattori di blocco e di profonda diseguaglianza nel nostro territorio provinciale. L’abitare è una funzione complessa, che chiama in causa l’organizzazione della città, i suoi servizi  essenziali e sociali e la residenzialità vera e propria, che è composta a sua volta da qualità e adeguatezza dell’edilizia residenziale e da fattori quali tariffe, canoni, accessibilità e molti altri aspetti  che decidono della qualità dell’esistenza di ciascuno.  L’analisi del contenuto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del suo Fondo complementare nonché delle loro prime misure attuative e operative, conferma la difficoltà del nostro territorio provinciale nel confrontarsi con una politica per l’abitare che consideri con priorità le necessità dei ceti meno abbienti. Il settore delle politiche abitative necessita infatti da molto tempo di un insieme strutturato di interventi rivolto a una più efficace regolazione dell’intervento pubblico per l’edilizia sociale e diretto a potenziare l’offerta verso le fasce deboli del mercato. A tal proposito, si chiede all’Assessora Ilaria, a breve tempo un incontro con le OO.SS. di categoria per chiarimenti più dettagliati.