TERAMO – Nel mese di Ottobre 2019, a seguito di un mio intervento in merito, è stato riaperto il confronto e il dibattito sul Piano faunistico regionale.
Il 12 Ottobre scrivevo: ”La regione Abruzzo ha bisogno, in tempi brevi, di un Piano faunistico che sia nuovo e aggiornato punto di riferimento per coordinare e armonizzare tutti gli interventi di gestione e pianificazione che riguardano la fauna selvatica presente sul nostro territorio, assegnando maggiori responsabilità gestionali e di controllo agli Atc territoriali (…)”. Il 29 Ottobre il Dipartimento politiche dello sviluppo rurale e della pesca ha proposto il documento “Piano faunistico venatorio 2019 /2023” il cui procedimento risulta ad oggi, 26 febbraio 2020, sospeso.
Il Piano è lo strumento cardine della pianificazione e della programmazione faunistico venatoria prevista dalla legge quadro sulla caccia (L.157/92), è necessario e deve essere serio. Era atteso, ed era stato promesso, ad associazioni ambientaliste, cacciatori, organizzazioni agricole e a tutti gli Enti che hanno a che fare a vario titolo con i Parchi e l’attività venatoria, in più avrebbe evitato ulteriori bocciature dei futuri calendari venatori regionali. Un’attesa tradita nuovamente da una Regione immobile e spesso concentrata solo su beghe politiche interne. Tutto fermo, procedura sospesa come è scritto sul sito della Regione, e c’è solo da sperare che il buon senso consigli di rimettere al più presto in moto l’iter incomprensibilmente interrotto.

Sandro Mariani
Capogruppo Abruzzo in Comune