ROSETO DEGLI ABRUZZI – Lo scorso settembre RFI ha lanciato un progetto di ammodernamento dell’intera tratta della Ferrovia Adriatica, un intervento enorme con enormi finanziamenti. Anche Roseto degli Abruzzi è coinvolta in questo progetto con la creazione di una seconda linea che dovrebbe passare con decine di km di galleria, sotto le colline di Cologna e poi della Riserva per poi bucare Colle Magnone, cuore della Riserva, e tornare sulla linea esistente. Lo rende noto l’associazione Guide del Borsacchio, in una nota del presidente Marco Borgatti, che spiega: “Costo stimato in milioni di euro, guadagno in termini di tempo di percorrenza stimata zero, come riportato dalle schede progettuali. Quindi un’opera che va a impattare sul quadro naturale, distrugge terreni agricoli per guadagnare nulla in termini di tempo e di opportunità per il territorio. Ovviamente siamo contrari e ci faremo valere”.
La seconda idea sono le famose barriere antirumore. “Tale progetto prevede di isolare l’intera massicciata ferroviaria con barriere alte fino a 10/12 metri rispetto al piano stradale – continua l’ambientalista – poste su entrambi i lati (est e ovest) della massicciata, per il tratto di linea ferroviaria circoscritto tra via Tamigi (fiume Vomano) e via Riccitelli (torrente Borsacchio) e lungo complessivamente 6 chilometri. Lo scopo è mitigare l’inquinamento sonoro. Ma questa mitigazione ha un costo enorme in termini di sostenibilità e decoro e non è un caso se in tutte le regioni nelle quali le barriere sono state finora proposte si è trovata resistenza nella popolazione e negli enti locali che, unanimemente, si sono opposte. Lo stesso Consiglio Comunale di Roseto degli Abruzzi, nella seduta del 7/03/2019 (Deliberazione n. 1/2019) si dichiarò all’unanimità contrario a tale proposta. Ovviamente tale opera ha un senso nei tessuti urbani, metropolitani ma non nei comuni turistici come Roseto. Bisogna bene soppesare il rapporto beneficio e svantaggi. Un muro di pannelli fino a 10 metri che taglia in due la città e gli scorci darà si benefici acustici ma a quale prezzo per paesaggio, vivibilità e decoro urbano? In attesa di maggiori informazioni su entrambi i progetti, per cui abbiamo chiesto già incontri in Regione Abruzzo, lanciamo ancora una volta l’idea di aprire un tavolo di confronto non con noi, che siamo una umile associazione locale, ma con la cittadinanza e gli enti sovracomunali, in primis la Regione, per valutare l’impiego di questi enormi fondi a disposizione per costruire la Roseto degli Abruzzi del futuro e di quelle delle sette sorelle del turismo balneare. Una Roseto attrattiva per turisti e Aziende”.
“Visto che in futuro la linea verrà arretrata valutiamo insieme alla cittadinanza una idea progettuale per arretrare la ferrovia, liberare spazi urbani per collegamenti ciclo pedonali sull’ex tracciato , oppure lasciare la linea ferroviaria esistente per collegamenti regionali, magari treni turistici e dirottare alta velocità e merci sulla linea arretrata con magari un HUB ferroviario in zona Autoporto per creare una opportunità logistica per Roseto ed i comuni vicini. Un Hub merci in una zona industriale, con l’esistente autoporto, casello autostradale e ferroviario, sarebbe un bel punto per attrarre industrie nel comune e fornire lavoro ai cittadini di Roseto e zone limitrofe. Una semplice idea per decongestionare la città e migliorare la vita di cittadini e turisti e l’opportunità di creare un polo logistico per attrarre aziende ed industrie che troverebbero uno snodo unico per arrivo e partenza merci. Pochi comuni hanno una simile opportunità da pianificare. Ovviamente sono solo proposte ma il tempo di costruire il futuro è ora”, conclude il presidente delle Guide Borgatti.