1 anno è passato. All’ospedale di Teramo ci sono ancora 30 contagiati e 30 denunce . Un virologo a gettone ci dice che la pandemia è di destra. Il virus di sinistra. La stessa razza bastarda che rideva e rubava sul terremoto ora ride e ruba sulle mascherine. I vaccini non arrivano, però ora c’è Draghi con tutto il cucuzzaro, i vaccini non arrivano uguale, però tutto va bene. Due ragazzi italiani muoiono in un paese dove non erano benvenuti, che non li ha chiamati e che non li voleva. Volevano aiutare un popolo intero che soffre la fame, mentre è nato e vive in uno dei paesi più ricchi del mondo. E tra chi li uccide ci sono anche imprese italiane. Facile commuoversi più difficile chiedersi da quale paese arrivano le armi che anno sparato. Cosa è stato sbagliato ? Ora che facciamo ? Quanti morti ? Quanti vivi ? Una economia distrutta. Oddio che angoscia.  Pescara è il  nuovo lazzaretto italiano. No siamo il modello d’Europa in dodici secondi netti secondo chi è il prezzolato che parla. Siamo tutti chiusi in casa. Ma anche no. Dopo 1 anno sappiamo che il virus  cambia di giorno e di notte, di saboto o domenica, se sei con il governo o contro. Forse sarà questa la nuova variante italiana. Sky offre un film in regalo: è “Cetto la qualunquemente”, complimenti per la scelta italica. Poppe & secchione è il secondo programma più visto in tv. Per fortuna al primo posto c’è sempre la Durso. Ora mi sento meglio. E’ una catastrofe. E già 1 anno è passato . Voglio una birra in allegria. Vuoi la bamba, coca, pasticche, amuchina, mascherina ? Puoi avere tutto a piazza Garibaldi a poco prezzo. Ma la birra no. Tutti a invocare “maggiori controlli” e non “maggiore intelligenza”, ed è incomprensibile. 1 anno è passato . Il virus è stato creato in America per distruggere la Cina e la via della seta. Anzi no è stato il pipistrello topo che al mercato mio padre comprò. Perché i carrarmati non sono ancora a Pescara dove la peste è più estesa dell’usura ? 1 anno è passato . La camorra sta comprando ristoranti e hotel in crisi ma non importa a nessuno. Bisogna sparare ai giovani in piazza e basta.  E’ tutta colpa loro. Statv’ a la cas’ trogati che vi toccate come le bestie.  Mi piacerebbe scoprire di più in un dibattito pubblico civile ed ordinato. Non ci sono ancora riuscito. Dopo 1 anno di inutile ascolto svogliato mi piacerebbe sentire argomenti con un capo e una coda. Non ci sono riuscito. Ma tornare a ragionare mi appare difficile, almeno fino alla prossima partita di calcio. 1 anno è passato. Di questo anno cosa resterà. I ragazzi chiusi in casa a massacrarsi di seghe davanti al computer. Le ragazze con i peli come king kong in attesa di uscire per bere. Qualche negozio che non riaprirà. Molti immigrati in meno. Qualcuno tornerà al signore Dio, “semel in anno licet sanire”. Molti invece hanno conosciuto il Vescovo  con l’ascia bipenne e sono tornati pagani. Convinti. Mi piacerebbe poter credere che questi terribili  365 giorni di quarantena non sono passati invano. Basta! Tra le stronzate della Tv;  gli esperti skype ridondanti di malaugurio che le palle consumano il tappeto; quelli che vogliono andare a mangiare fuori che a casa gli puzza, e libri, film, disco non sanno cosa siano; il fascista  che è silente dentro ognuno di noi che esplode e invoca il colpo di Stato; tra noiosi politici che, più parlano, più il servo delle banche che ha massacrato la Grecia diventa accettabile; tra i renzusconi rosetani che tornano impietosi, i valtagabbani #ciabbiamofamiglia #dateminafatja, tra adii e ritorni,  e quelli che utilizzano questo momento per assegnarsi un posticino o dare un appalto ad un amico tanto per non dimenticare che sono delle merde, il voltastomaco prende il sopravvento. Malox non basta. 1 anno è passato ma non è servito a niente. Che poveracci. Che vita da pezzenti. Questi sono peggio del virus. Ma ci sarà mai, prima o poi il tempo per prenderli a calci in culo?

Basta con questo perenne talk show, avete rotto il cazzo. Voglio la normalità smarrita. Vorrei andare a mangiarmi una pizza, dare sfogo ai miei gusti da italiano , che purtroppo, per fortuna, lo sono. Una birra gelata. Una battuta alla straniera, un sorriso, magari me la porto a casa. Lei sa quello che voglio. Ma soprattutto voglio tornare ad assaporare quella normalità che non sapevo apprezzare. Voglio quella normalità che mi hanno strappato e ridotto a brandelli. Dal mio balcone  fronte strada vedo una frotta straordinaria di studenti passare, giovani allegri che se ne fregano, la quotidiana gioia di un tempo che è ricordo lontano. Due ragazzi abbracciati, ecco ora si baciano, si toccano, si vogliono, e vaffanculo, beati loro, accada quel che deve accadere. Che tutto di questo anno scompaia io non ne posso più. Voglio il mare. Voglio il sole. Voglio andare in barca dietro a Luna rossa. Voglio la piazza che si porterà via tutto. Lo so. Lo sento. Tornerà la quotidianità, torneranno le corse in moto. Tornerà la musica. Torneremo a ballare sotto il palco. Tornerà il sapore del mare e la brezza del mio Gran Sasso. Tornerà la mia voglia che non si sazia, torneranno le mie notti che non terminano mai. Tornerà la mia trama sottile come la pizza. 1 anno è passato . Ora tu virus vattene a fanculo. Puoi prenderti uno, dieci, cento, ti sei portato via 100mila italiani, ma non puoi prenderti l’Italia. Che tornerà a rialzarsi più forte e più bella di prima.  Continueranno ad esserci i pezzenti, continueranno ad esserci i corrotti, continueranno ad esserci i vescovi, i servi, i ladri , i cocciabassa complici, i furbi dei più furbi. Lo so. Ma continueranno ad esserci i 40000 medici volontari, continueranno ad esserci i ragazzi in divisa pronti a fare il loro dovere, continueranno ad esserci gli eroi nei reparti. Ci sarà sempre l’Italia migliore, l’Italia bella, l’Italia che ci rende orgogliosi.  Questa bella Italia è fatta da eroi che non hanno faccia. Vedi solo gli occhi e la fronte, non si lamentano dietro le mascherine che gli segnano il naso, chiedono solo di aiutarli restando a casa. Nelle nostre comode case. Loro sono al fronte, io al caldo. Questa Italia ha bisogno di rispetto. Di regole. Di me. Di noi. E, anche per questo, resterò a casa. Nella migliore delle trincee possibili. A casa. Bertold Brecht ha scritto molte belle cose e qualche idiozia. Una più di tutte, quando ha detto: “Beato un popolo che non ha bisogno di eroi”. Ho sempre pensato, invece, che sono beati quei popoli che trovano degli eroi quando ne hanno bisogno. Questi eroi, di questi giorni tristi, meritano il mio piccolo sacrificio. 1 anno è passato e sono qui a dire che  io resterò a casa.

Leo Nodari