PESCARA – Il centrodestra e la giunta Marsilio non hanno nessuna intenzione di trovare una soluzione al problema casa in Regione Abruzzo. La legge regionale n. 34 del 31/10/2019 per l’edilizia residenziale pubblica, come aveva denunciato l’Unione Inquilini, è stata impugnata dal Consiglio dei Ministri per evidenti profili di incostituzionalità e discriminazione razziale. Chi scrive le leggi ha il dovere di attenersi al rispetto della Costituzione, altrimenti perde tempo prezioso. È mera propaganda sostenere che il problema dell’assegnazione degli alloggi popolari è la presenza di legittime richieste dei cittadini stranieri residenti in Italia. E la Meloni racconta frottole quando sostiene che hanno cercato di eliminare “corsie preferenziali per stranieri” che non esistono. In realtà si tratta di una norma discriminatoria perché sono solo 19 i paesi da cui è possibile ricevere “l’attestazione del valore del patrimonio immobiliare posseduto all’estero” come riportato nella Circolare interministeriale scaricabile al link seguente https://www.lavoro.gov.it/redditodicittadinanza/Documenti-norme/Documents/DI-21-ottobre-2019-Rdc-Stati-esteri.pdf?fbclid=IwAR02M2fQ0g8ULtOEKuTSKBUX8lHOnsGvr2TYb4slAtmfNSbdhoSiYf1zm2g . Escludere dalle graduatorie i cittadini stranieri dei paesi non inclusi in questo elenco, quindi impossibilitati a fornire la documentazione necessaria, è discriminazione. Ovviamente tutti coloro che partecipano ai bandi devono fornire attestazione del proprio reddito e del patrimonio immobiliare in Italia. Far passare l’idea come hanno fatto Meloni, Marsilio, Sospiri, Liris, Testa ed altri che ad essere discriminati sono i cittadini italiani è pura demagogia razzista.

Sono decenni che centrodestra e centrosinistra non portano avanti un piano per l’edilizia popolare pubblica, sono decenni che si susseguono tagli bipartisan alla manutenzione delle case popolari. È tempo di dare riposte concrete. Quanti soldi nel bilancio in approvazione la Regione Abruzzo e il presidente Marsilio intendono mettere per la manutenzione e la messa in sicurezza delle case Ater? Quante risorse per incrementare il patrimonio pubblico disponibile di case popolari?

Inoltre in Abruzzo sono diverse migliaia gli appartamenti vuoti e sfitti, di proprietà delle imprese di costruzioni. È ora di attivare tutti gli strumenti legislativi per rendere disponibile questo enorme patrimonio, che ha goduto dei premi di volumetria e delle agevolazioni urbanistiche, su cui le imprese non pagano neppure l’Imu. Serve prevedere accordi per canoni concordati, una tassazione fortissima e progressiva per gli immobili sfitti, fino alla possibilità per i sindaci di poter attivare lo strumento della requisizione nelle situazioni di più acuta sofferenza abitativa. Inoltre sono disponibili presso la Cassa Depositi e prestiti ben 970 milioni di fondi Gescal destinati alla realizzazione di alloggi popolari, inutilizzati è doveroso che la Giunta Marsilio ed il consiglio regionale si attivino per richiedere la quota parte di quelle risorse destinate alla nostra regione e promuovere un piano per l’edilizia popolare puntando al recupero del patrimonio immobiliare esistente senza consumo di nuovo suolo.

Ci auguriamo che anche l’opposizione in consiglio regionale, M5S e PD, si attivi in consiglio regionale per chiedere il ritiro della legge regionale n.34 viste le censure del governo da loro sostenuto.

 È una presa in giro degli abruzzesi che da anni attendono invano un alloggio popolare o che vivono in alloggi Ater fatiscenti. Dimostrino il loro “buonsenso” mettendo le necessarie poste economiche nel bilancio in approvazione.


Marco FARS, segretario regionale PRC-SE Abruzzo