TERAMO – Stiamo accorgendoci che il salotto della città, il cuore della Teramo antica, cioè Piazza S. Anna , da qualche tempo versa in un degrado che non fa bene alla immagine della città.

Persino il primo cittadino ha dichiarato in una intervista che lo stato di scarso decoro in cui è ridotta questa piazza è inconcepibile e che la causa è da attribuire agli adolescenti che vi bivaccano lasciando intorno ai loro stazionamenti bottiglie di birra vuote ed altri residui: il richiamo alle famiglie perché vigilino di più sul comportamento dei figli diventa quindi conseguente e scontato.

Le considerazioni da fare sarebbero molteplici: innanzitutto la pericolosità dell’alcool per gli adolescenti, cui non fa affatto bene abusare di sostanze del genere in un periodo della loro vita in cui il cervello si sta formando.

Le sostanze alcooliche influenzano fortemente i meccanismi cerebrali, determinando un rallentamento della “materia bianca” e danno luogo alla comparsa di aree cicatriziali: il cervello ne risulta danneggiato in quanto comincerebbe a perdere la sua elasticità e questo a discapito del suo funzionamento in età adulta.

La sensazione è che si sottovaluti in modo irresponsabile in merito agli effetti dell’alcool su coloro che lo consumano in età appena successiva all’infanzia: davvero occorrerebbe avviare una campagna di sensibilizzazione.

E’ necessario intervenire per arginare il fenomeno: va tenuto presente che questo periodo è quello immediatamente successivo ad un lungo lockdown: questa inedita situazione ha avuto un effetto esplosivo, come capita quando da una fase di compressione si passa ad una situazione di allentamento. Si è scatenato un inconscio desiderio di riprendersi tutto il tempo che è stato vissuto solo in termini di negazione.

Ci si è già dimenticati che, se abbiamo dovuto fare il “sacrificio” di stare più a casa, questo va visto come un atteggiamento solidale a vantaggio di chi, più fragile, si sarebbe trovato maggiormente esposto a rischi per la propria salute.

Quindi, se era saggio e lungimirante contrastare la libera uscita in un periodo critico quando il virus era in forte circolazione, non era difficile prevedere che poi si sarebbe innescata una “voglia di comportamento irrefrenabile all’insegna della spensieratezza e della bassa valutazione per le conseguenze”.

Allora la mia proposta, anche se mi rendo difficile e complessa, è quella di offrire ai ragazzi delle opportunità per essere attivi e non passivi, come estendere le occasioni sportive, promuovere momenti escursionistici intorno alla città, “ubriacarli”… di musica, casomai fatta ascoltare in modo nuovo, più interattivo.

Ad esempio realizzando delle audioteche da dedicare ai brani di Ivan Graziani che amerebbe di più essere ricordato in questo modo anziché essere relegato a dei “giardini” dai cestelli della spazzatura traboccanti.

Altre occasioni per tenere la mente dei ragazzi in esercizio anziché lasciarla passiva e in balia della birra è chiedere un aiuto al mondo comix ed a tutta la fumettistica che gli gira attorno: Teramo, non dimentichiamolo, vanta una trentennale tradizione in questo campo.

Non sarebbe giunto il momento che i ragazzi si accostassero a questo affascinante impiego del tempo, che permette di offrire molte soddisfazioni? Senza dimenticare che il disegno dà i suoi risultati migliori se la mano è ferma ed il tratto di matita sul foglio è deciso e sicuro. Certamente lontano dagli effetti dell’alcool.

Allora, si invitino i fumettisti, si ospitino i musicisti esortandoli ad escogitare forme nuove di intrattenimento per i ragazzi e slogan di contorno che suonino un po’ come “ io mi appassiono, io non sono passivo”: si chieda alle birrerie di collaborare invitando gli esercenti ad essere più rigorosi nel non dare da bere ai non diciottenni, ma questo deve valere anche per i supermercati.

Impossibile? Neppure per idea! Il coronavirus ci ha dimostrato che se una vigilanza la si vuole esercitare in modo stretto, si ottengono risultati strabilianti: allora che dire se adesso viene posto sotto i riflettori ogni uso di sostanze che creano dipendenza?

L’amministrazione adotti la politica di dialogo con gli adolescenti per cui “se una cosa si toglie, un’altra si aggiunge” e si può essere certi che una iniziativa così coraggiosa, con il tempo, non mancherà di dare i suoi frutti!

di Ernesto Albanello