TERAMO – Nell’ambito delle Manifestazioni civili per la Festa in onore di Maria Ss.ma delle Grazie organizzata dall’Associazione culturale “Teramo Nostra”, domani, 24 giugno, alle ore 18 presso il Chiostro del Santuario della Madonna delle Grazie a Teramo, si terrà la Presentazione editoriale del volume “A tavola con il tempo. Cronache, documenti e menù nella storia d’Abruzzo e oltre”, di Alessandra Gasparroni con un contributo di Luciana D’Annunzio (Teramo, Ricerche&Redazioni, 2019).
Dopo i Saluti del Presidente di “Teramo Nostra”, Piero Chiarini, gli interventi dell’antropologa Alessandra Gasparroni, autrice del volume, di Luciana D’Annunzio, archivista di Stato e coautrice, di Sandro Galantini, storico e giornalista.
Il volume è realizzato con il sostegno e il partenariato del Gruppo Medico D’Archivio del dott. Claudio D’Archivio.

IL LIBRO

Il filo rosso dell’alimentazione nella storia è stato il motivo di questa ricerca rivolta, in particolare, a episodi e cronache abruzzesi che hanno declinato il cibo in varie forme.
L’attenzione delle due autrici, l’antropologa Alessandra Gasparroni e l’archivista di Stato Luciana D’Annunzio, si è focalizzata su pranzi e banchetti celebrati nelle città e nei paesi come anche nei palazzi e nelle magioni di personaggi illustri in occasioni diverse.
Celebrazioni istituzionali, banchetti di parata, pranzi nuziali, gare gastronomiche tanti altri avvenimenti hanno permesso di guardare il divenire storico attraverso la lente del cibo.
Una storia che parte da lontano, dal primo secolo dopo il Mille e arriva agli anni ’50 del secolo scorso.

L’attenta analisi storico-antropologica è stata condotta ad ampio spettro indagando su testi, articoli specialistici e attingendo a una documentazione d’archivio per lo più inedita particolarmente ampia e variegata mai messa insieme prima d’ora.
Ricco anche l’apparato iconografico, con riproduzione di manoscritti, documenti, foto d’epoca.

Il volume reca una presentazione a firma del direttore del Gruppo Medico Claudio D’Archivio e una prefazione e firma dello storico Sandro Galantini.