ROMA – Collaboratori del Messaggero in stato di agitazione. Lo ha proclamato l’Assemblea dei giornalisti non dipendenti che si è costituita a Roma, nella sede della Federazione Nazionale della Stampa Italiana il 23 giugno.
La riunione è stata presieduta dal segretario generale aggiunto della Fnsi, Mattia Motta. Vi hanno partecipato giornalisti di tutte le edizioni del giornale (Roma, Viterbo, Latina, Frosinone, Rieti, Civitavecchia; Abruzzo e Umbria) sia in presenza sia in collegamento da remoto.
La costituzione dell’Assemblea, sotto l’egida del sindacato giornalisti si è resa indispensabile dopo l’invio, da parte dell’Editore, in data 15 giugno, a tutti i collaboratori, di una proposta di riduzione unilaterale dei compensi con la formula del “prendere o lasciare”.
Questa decurtazione è l’ultima di una serie iniziata più di dieci anni fa, che ora arriva in un contesto in cui i collaboratori sono pagati con importi sotto la soglia minima di dignità professionale, e soprattutto, al di fuori dei minimi tariffari previsti dall’Accordo tra Fieg e Fnsi sul Lavoro Autonomo sottoscritto nel 2014 ed allegato al CNLG Fieg-Fnsi. L’azienda pone come termine ultimo per l’accettazione – di quella che si fatica a chiamare “proposta” – la data del 14 luglio 2020.
L’azienda è ben consapevole che i collaboratori sono una componente fondamentale nella confezione del prodotto editoriale a ogni latitudine.
Per questo è del tutto irricevibile e discriminante la prassi aziendale di differenziare le tariffe a seconda che i giornalisti si occupino di cronaca nazionale o locale.
L’Assemblea stigmatizza il comportamento aziendale per aver inviato la suddetta modifica unilaterale all’indomani di una sottoscrizione di un accordo per l’accesso all’ammortizzatore sociale riguardante i giornalisti dipendenti che ha portato notevoli risparmi.
Numerosi i problemi, non solo di carattere economico, sono stati evidenziati nella discussione.
Dopo ampio dibattito, i colleghi hanno deciso all’unanimità di aprire uno stato di agitazione finalizzato all’apertura di un confronto con l’azienda e al ritiro della proposta unilaterale di riduzione dei compensi.
L’Assemblea chiede fin da ora all’Editore di revocare la comunicazione con effetti immediati e ai colleghi del CDR e delle Associazioni Regionali di Stampa competenti per territorio di affiancare i colleghi, insieme con la Fnsi, nel confronto aziendale.
Il giornalismo di qualità è un contributo fondamentale per arricchire il dibattito del Paese.
Il lavoro di giornalisti senza diritti, senza tutele e senza garanzie non può che riflettersi sull’intera società.