TERAMO – In 2.200 hanno letto la nostra anticipazione sulla possibile “new entry” nel futuro assetto societario del calcio teramano. E’ cosa reale e se è verissimo che rientri nella normalità, è cosa diversa l’anticipazione di un fatto concreto: lo hanno compreso tutti nella maniera giusta, anche se lo 0,005% lo ha classificato essere un articolo che doveva produrre soltanto tanti click.
Alla trattativa avviata da Giuseppe Spinelli ne è sorta, invece, una seconda, avviata con il piede giusto almeno a livello temporale, tant’è che nelle prossime 48 ore è previsto un incontro, formalmente chiesto a mezzo PEC alla Procura di Roma dal nuovo interlocutore. Potrebbe naufragare sul nascere, vero, ma anche non, perché un elemento è certo ed è stato oggetto di opportuna valutazione: la garanzia dell’acquisto che è vidimato da un Tribunale.
Detto ciò, nel mutismo generale a tempo indeterminato, la città del pallone deve prendere coscienza di un fatto: il Teramo Calcio è attenzionato da due interlocuzioni diverse e interessa molto meno, anzi nulla, che non siano locali né territoriali. In quest’ottica, a parte l’ex presidente biancorosso Luciano Campitelli, che ha sempre parlato di cordate, nessuno ha mai mosso foglia, questa è la verità.
Gli auspici? La città di Teramo ha conosciuto ed apprezzato l’operato dell’attuale proprietà e, metaforicamente, è sempre pronta ad accogliere a braccia aperte Giuseppe Spinelli. La risoluzione di ogni problematica, se da lui vidimata anche con un’importante sponsorizzazione (come abbiamo da sempre e per primi ipotizzato), riscontrerebbe il sorriso biancorosso di tantissimi.
C’è un nuovo interrogativo, comunque: e se in pochi giorni il tragitto che porta all’acquisizione del Teramo Calcio prendesse una direzione diversa?
Ne parleremo stasera, con Gabriele Motizzat, con Giuseppe Bracalenti e con l’ex vice-presidente del Teramo Calcio, Ercole Cimini: Dodo Di Sabatino tornerà con noi lunedì prossimo, magari a cose fatte.
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