TERAMO – Il presidente del Teramo Calcio, in un’intervista raccolta dal collega Massimo Profeta di Reteotto, irrompe in maniera trasversale sulla città e, in un sol colpo, rasserena l’ambiente, come avevamo auspicato fino a ieri, in quest’ultima fase.

Amo la mia città“, “Non ho detto che mollo“, “L’iscrizione non è a rischio“, “Non voglio mandare in fumo tutto ciò che è stato fatto“, “Passi avanti significativi sulla questione Stadio“: sono sue parole, delle quali prendiamo atto con la soddisfazione di chi ama il calcio ed il Teramo.

L’auspicio, adesso, è che in futuro le giuste cause della società biancorossa, e quella della gestione dello Stadio lo è, vengano opportunamente e con forza sostenute in ogni dove, al pari di altri aspetti che appartengono al mondo del pallone: applausi, anche ovazioni, ma non soltanto…

Noi, comunque, intendiamo mettere un punto sul passato e, prendendo atto delle attuali volontà del presidente, che sarebbero state ancor di più enfatizzate se fossero state oggetto di una conferenza stampa anche teramana, continueremo a sostenere la riforma dei campionati, come auspicato da più parti, Gravina incluso, anche se non lo dichiara pubblicamente. Sarebbe il modo migliore per sostenere chi merita d’esserlo e che non può continuare in eterno a studiare strategie solo per limitare i danni…

Un segnale, secondo noi, arriva dalla LND, che fa retrocedere, con molta celerità, 4 squadre per girone (ricorsi inevitabili a parte): tale volontà equivarrebbe ad un futuro almeno pensato, forse anche disegnato, con una nuova serie D d’Elite e con il ripescaggio delle squadre oggi retrocesse temporaneamente (non vi immaginate un’Eccellenza abruzzese con Chieti, L’Aquila, Avezzano e, magari, pure il Lanciano?).