ROSETO DEGLI ABRUZZI – “Il Consiglio comunale di Roseto è da tempo in balia delle onde per colpa dell’incapacità dell’amministrazione Nugnes. Non ci sono più regole, vige l’anarchia assoluta e regna un caos che davvero ci lascia senza parole. Il presidente del consiglio comunale, nonostante le due pesanti sentenze del TAR, continua a fare di testa propria. A parti inverse avrebbero gridato allo scandalo”. E’ questa la prima riflessione dei Consiglieri Teresa Ginoble, Francesco Di Giuseppe e Nicola Petrini a margine della seduta consiliare del 22 aprile. “Le regole non sono un cappio al collo: sono lo strumento che in ogni circostanza, soprattutto nel settore pubblico, assicurano trasparenza, correttezza, imparzialità, validità e legalità degli atti e delle azioni compiute – aggiungono -. Il consigliere comunale nonché regionale Enio Pavone, già sindaco, dovrebbe saperlo bene. È questo è l’esempio che vogliono trasmettere alle future generazioni?”.

“Ci siamo assunti la responsabilità di chiedere il rinvio dei lavori dell’aula, nonostante all’ordine del giorno ci fossero solo ed esclusivamente proposte da noi presentate. Dopo la bocciatura del nuovo regolamento da parte del TAR si è creata una situazione di profonda incertezza sullo svolgimento dei consigli comunali e qualsiasi persona, dotata di un minimo di buon senso, analizzerebbe a fondo la questione per evitare che gli atti adottati possano essere nulli – precisano i consiglieri di minoranza -. Siamo stati bersaglio di sterili accuse di ostruzionismo, di irresponsabilità, di volontario immobilismo, il tutto condito da toni alti e gratuito sarcasmo semplicemente per esserci fatti carico di rappresentare un’anomalia che, a nostro avviso, va immediatamente sanata per scongiurare futuri problemi”.

“Ricordiamo alla maggioranza che il Consiglio comunale non è un campo di gioco dove l’importante è vincere a tutti i costi. C’è sempre in ballo il futuro della comunità e se sussiste anche solo il minimo dubbio che qualcosa non sia in regola tutti i consiglieri hanno il dovere di fermarsi per individuare la giusta soluzione. Il Consiglio comunale ormai è stato ridotto alla stregua di un’arena dove la fa da padrone chi comanda solo perché ha i numeri a proprio vantaggio, dimenticando che la democrazia garantisce tutti, sia quando si sta tra i banchi della maggioranza sia quando si passa tra quelli della minoranza. Sbagliare è umano ma perseverare in questo modo è davvero più che diabolico: la seduta consiliare di ieri è l’ennesima prova dell’arroganza e della superficialità del sindaco Nugnes e della sua squadra”, concludono Ginoble, Di Giuseppe e Petrini.