PINETO – Assolutamente prevedibile. Come avrebbe potuto altrimenti, un istrione della politica abruzzese come l’Avv. Benigno D’Orazio, appoggiare il centro sinistra nelle imminenti elezioni regionali, fingendo per il futuro di essere ancora uomo del centro destra? Ma oramai era nell’aria e molti, come me che hanno già una seppur piccola esperienza politica, avevano persino previsto che l’ex-consigliere regionale, dopo aver applaudito la candidatura di uno strettissimo familiare sotto i palchi del centrosinistra ed aver sonoramente ricevuto, quale contropartita, un fin troppo imbarazzante benservito dall’Area Marina della Torre di Cerrano, dopo un lungo periodo vissuto nei meandri di una associazione ambientalista dichiaratemente di centro destra, dopo aver questuato, prima alla Lega, poi a Fratelli d’Italia, una candidatura regionale che non è arrivata, inevitabilmente, avrebbe chiesto udienza all’altra parte (al pari di altri, suoi enigmatici colleghi). Finalmente arriva, in queste ore, la sua piena adesione, purtroppo per lui solo attiva, perché quella passiva gli è stata negata, agli indirizzi programmatici del Sen. Legnini. Con chiarezza, dopo tante indecisioni, scopriamo oggi che la vera anima dell’Avv. Benigno D’Orazio è quella progressista. Certamente, come giustamente detto anche dal Vice Coordinatore di Teramo della Lega, Fiore Febbraro “era arrivato il momento che D’Orazio uscisse definitivamente dalla confusione che lo attanagliava nella oramai annosa indecisione fra la destra e la sinistra, talmente grave che lo avrebbe messo in serio pericolo, insieme ad altri ignari automobilisti, ogni qualvolta si fosse immesso nelle nuove rotatorie realizzate dall’ANAS sulla S.S. 16”. Come il suo altalenante comportamento, men che mai convince la motivazione per cui la scelta del Sen. Marsilio sarebbe da condannare per aver affidato l’Abruzzo a Roma. Ora l’Avv. Benigno, che ben sa quanto fascino rivestano quegli ambienti, non fosse altro per avervi inutilmente tentato di accedervi in passato, è ben conscio che la candidatura del Sen. Legnini nasca anch’essa negli ambienti romani del PD, dopo che era tramontata la propria candidatura quale Garante per la Concorrenza ed il Mercato (si leggano, a tal proposito, le interviste rilasciate da Legnini nello scorso mese di ottobre). Non è, quindi, sicuramente questa la vera ragione che lo ha indotto alla sua ultima scelta. Certo il suo agire è mosso da una profonda delusione, non politica e ben diversa da quella decantata, quanto personale ed umana: perché, in fondo, ha ben compreso che gli uomini “vecchi nell’intendere la politica come accaparramento” non troveranno più ingresso nella Lega e nelle coalizioni cui questa appartiene. E’ questo il vero “dramma” cui oggi assistiamo con le dichiarazioni rese sui social dall’Avv. D’Orazio. E siamo ben felici che il Sen. Legnini, cui pubblicamente chiediamo in cosa consisterebbe la proposta di autonomia cui avrebbe aderito su proposta dell’Avv. D’Orazio, possa annoverare, fra i suoi elettori, uomini così “delusi”. Come ben felici lo saranno anche gli elettori di sinistra, che finalmente avranno alleati fidati, cui il Sen. Legnini ha assicurato l’autonomia della Regione Abruzzo (sebbene ancora non annoverata nel suo programma), da ricompensare. Rimane la certezza, per chi (leggi Dott. Passamonti) ha affidato nei giorni scorsi la propria candidatura a Sindaco di Pineto a noti politici pinetesi come l’Avv. D’Orazio, che la sinistra non sia poi così lontana dai propri orizzonti. Per il resto, si sappia che la Lega, unica forza politica che fattivamente pratica l’autonomia, non abbisogna, a livello nazionale od europeo, di chi decide di votare PD a livello locale.

Pietro Palozzo, Coordinatore di Pineto Lega per Salvini