TERAMO – Erano le 13:50 circa quando un incaricato dalla Ruzzo Reti, alzando una botola in ferro, ha bloccato il flusso dell’acqua dalla mitica Fontana di Piciatt, che da pochi minuti è a secco e probabilmente ci rimarrà per chissà quanto tempo ancora.

Premesso che in tempi difficili un uso responsabile dell’acqua è il minimo che ciascuno di noi dovrebbe fare, in realtà l’azione è determinata dalle volontà dell’Amministrazione comunale di Teramo, come tiene a precisare il presidente dell’ente acquedottistico Alessia Cognitti: “Abbiamo chiesto loro di regolarizzare le fontane pubbliche applicando i contatori, come prescrive la legge. Ci è stato risposto che di tutte le fontanelle presenti sul territorio di Teramo, soltanto 22 erano di pertinenza. Stiamo allora procedendo al distacco di quelle che il Comune disconosce“.

Riflessione generale: nel momento in cui la siccità sta diventando sempre più un problema serio, il vedere disperdersi tutta quell’acqua non ci lasciava insensibili, ma pensavamo che sarebbe bastato applicare un semplice rubinetto, per evitarla. Oggi, al contrario, ci sembra sbagliato prendere coscienza del fatto che di acqua non ce ne sia più!

Pare, anzi, che oltre a Piciatt, saranno altre 17 le fontanelle in chiusura, perché delle due, l’una: o sono complessivamente 22 quelle di pertinenza del Comune di Teramo, come dicono dall’Ente, oppure ne sono 40, così come censite dalla Ruzzo Reti.

Come andrà a finire questa storia?

Intanto pubblichiamo una foto di una domenica pomeriggio di qualche settimana fa