TERAMO – Nel 2022 il Teramo Calcio, non iscrivendosi, perse tutto, compreso un settore giovanile che soltanto a posteriori la città ha apprezzato, considerando che diversi di quei giovani svincolatisi d’ufficio, hanno fatto le fortune di altri, anche in categorie superiori a quelle nelle quali il Città di Teramo è stato costretto a dover giocare fino a ieri.

Nella triste estate di due anni or sono sia quella società, sia la nostra città, persero un piccolo-grande patrimonio, con riflessi indotti ed opposti. Un esempio è quello di Diego Negro, la cui società di appartenenza, la Virtus Francavilla che si iscriverà alla prossima Serie D dopo la retrocessione nel doppio 1-1 contro il Monopoli, ha delle tutele al pari di tutte le retrocesse dal professionismo. Tra queste c’è un vincolo fino all’età di 24 anni per i nati nel 2005. E’ per questo che a meno di sviluppi clamorosi il bravo portierino, anzi molto bravo, è da considerarsi un ex.

Morale: quando ascoltiamo il presidente Filippo Di Antonio ribadire che questa società ha in animo, soprattutto, di dover costruire qualcosa di serio e di concreto per il domani (perché non accada più quel che è già accaduto due volte – ndr), come si può non essere d’accordo?

Alla lunga non conta tanto di più abolire sul nascere ogni potenziale incognita futura anche a discapito di programmi tecnici immediati di assoluto rilievo?