TERAMO – Con un comunicato a firma dei consiglieri comunali Franco Fracassa e Maurizio Salvi (Futuro In su mancati contributi del Cas), il Gruppo Consiliare Futuro In, prendendo spunto dalle dichiarazioni rilasciate dal titolare dell’Hotel Abruzzi di Teramo in merito al ritardo nel pagamento del contributo di autonoma sistemazione per i nostri concittadini ospitati nella struttura alberghiera, hanno attaccato pesantemente la Regione Abruzzo e l’assessore alle politiche sociale Simone Mistichelli (e con lui, evidentemente per una presunta proprietà transitiva, il capogruppo del PD alla Regione Sandro Mariani), attribuendo loro colpe e responsabilità in merito ai ritardi.

Francamente spiace leggere prese di posizioni di basso respiro e strumentali di questo genere che denotano, peraltro, una scarsa conoscenza dei meccanismi amministrativi -si legge in una nota di Luca Pilotti-, cosa ancora più grave se si pensa che uno dei due firmatari è stato persino assessore all’Urbanistica e all’Edilizia nella passata amministrazione di centrodestra e, pertanto, dovrebbe avere ancora qualche ricordo di quella che è la situazione reale. Il capogruppo Fracassa  dovrebbe spiegare ai cittadini come nacque la vicenda della doppia scheda di valutazione che ebbero a partorire gli uffici tecnici sotto il suo assessorato, fino alla dolorosa vicenda di Palazzo Pompetti, che tutti purtroppo conosciamo. Senza fare polemiche, del tutto fuori luogo, visto che trattiamo di sofferenze dei nostri concittadini, sarà bene però fare chiarezza sulle inesattezze propalate con generosità nel poderoso documento mandato alle stampe e su come realmente stiano le cose. Va ricordato ai due firmatari, allora, che i contributi di autonoma sistemazione vengono erogati attingendo al Fondo di coesione sociale della UE, che l’Unione destina le somme necessarie al Dipartimento centrale della protezione civile (che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri), la quale, a sua volta, li gira alla Regione (in questo caso la nostra) e segnatamente al COR (Centro Operativo Regionale). Da questo va ai Comuni del cratere, sulla base della rendicontazione compilata dagli stessi, circa i fabbisogni relativi alle persone cui spetta il contributo. Dimenticano quindi, il capogruppo Fracassa ed il consigliere Salvi, che la Regione, il COR ed i comuni destinatari, nulla possono fare (se non quotidiani atti di sollecitazione), se la Presidenza del Consiglio dei Ministri e di conseguenza la Protezione Civile centrale, trattengono le somme che arrivano dall’Europa e non le trasferiscono ai destinatari istituzionali. Omettono di dire -prosegue la nota di Luca Pilottiche con il Governo precedente a quello del Cambiamento in carica, i tempi di trasferimento erano inferiori della metà circa i tempi odierni. Tra l’altro, e per fortuna, a dimostrazione dell’impegno profuso dall’Amministrazione e dall’Assessore Mistichelli, possiamo affermare che la situazione degli arretrati, ad oggi in essere, si è sbloccata, e che la Presidenza del Consiglio, attraverso gli Uffici preposti, ha annunciato lo sblocco dei fondi. Loro parlano di padrino politico forse perché imbrigliati in una terminologia risalente a qualche mese fa, in cui questa parola, cui evidentemente sono affezionati, veniva da loro usata nei confronti di esponenti di primo piano della passata maggioranza. Spiacenti di deluderli: qui non ci sono padrini, né padroni. Capiamo che si sta entrando nel clima elettorale per il rinnovo della Regione ma avrebbero dovuto trovare argomenti diversi, anziché abbandonarsi ad una terminologia che fa male a quei Cittadini che vivono sulla loro pelle le ferite del terremoto“.

Luca Pilotti