Gran Sasso Italia
Grido d’allarme sul personale di regione e ARTA: servono mezzi e tecnici, settori nevralgici che tutelano interessi pubblici primari come salute e ambiente sono allo stremo.

Depuratori, Valutazione di Impatto Ambientale, Parchi e siti comunitari, Bonifiche: dovrebbero essere settori strategici per una regione come l’Abruzzo per l’impatto che hanno su salute, turismo, qualità del territorio ma le strutture regionali sono letteralmente al collasso. Il personale è ormai ridotto al lumicino e ormai quando va bene si porta per abnegazione le pratiche a casa durante le ferie; quando va male capita anche di non trovare più nessuno negli uffici per giorni interi quando servirebbero decine di figure tecniche da assumere per dare servizi all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte sull’ambiente.

 
Facciamo qualche esempio.


SERVIZIO ACQUE 350 milioni di euro di lavori da fare sui depuratori e sulla rete di adduzione e distribuzione dell’acqua potabile nei prossimi anni ma nell’ufficio che se ne occupa c’è un solo funzionario. L’intero settore “acque”, che deve pensare al bene comune per eccellenza, dagli scarichi alla pianificazione, dai 2.000 impianti di depurazione al flusso dei dati richiesti dalla Commissione Europea (che ha diverse procedure d’infrazione nei confronti dell’Italia), dall’identificazione delle aree di salvaguardia ai rilasci delle dighe e tanto altro ancora, si basa sul lavoro di una quindicina di persone, compresi gli istruttori amministrativi. Servirebbero altri geologi, ingegneri, biologi, naturalisti.

SERVIZIO VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE Centinaia di procedure da seguire tra V.I.A., Verifiche di Assoggettabilità, Valutazioni di Incidenza Ambientale per opere dal valore di centinaia di milioni di euro, rispondendo alle richieste di imprenditori, enti, associazioni e semplici cittadini in tempi prestabiliti, ma negli uffici sono rimasti in 5 compreso il dirigente dopo che sono tornati a casa i 7 giovani tecnici assunti a tempo determinato che avevano sostituito gli 8 funzionari precocemente pensionati dalla Giunta D’Alfonso. 

UFFICIO BONIFICHE 
Sono 864 i siti potenzialmente inquinati, tra cui  Bussi e i Siti regionali di bonifica di Celano, Chieti scalo e Saline-Alento, ma l’ufficio bonifiche ha ormai perso gli assunti a tempo determinato e tra poco non avrà più neanche l’ultimo funzionario che a Settembre andrà in pensione e ora sta smaltendo le ferie arretrate. Ormai dagli inizi di maggio se si va negli uffici regionali a Pescara è più facile trovare gli uffici letteralmente vuoti che personale intento a cercare di far fronte a casi di inquinamento che sfregiano l’Abruzzo e che possono avere conseguenze sulla salute di bambini, adulti ed anziani.

UFFICI PARCHI E BIODIVERSITÀ 
27 tra oasi e riserve, 53 siti Natura2000 estesi sul 35% del territorio regionale: la cosiddetta “regione dei parchi” ha numeri che fanno impressione e che dovrebbero essere usati per caratterizzare l’azione amministrativa sotto ogni punto di vista ma in regione sono solo in 4 a cercare di tenere le fila delle attività richieste dalle leggi e dalla Commissione Europea, in due uffici in cui il dirigente è pure vacante. Uno immagina che a seguire orsi, lupi, camosci, boschi, azioni di educazione, attività delle riserve ci siano naturalisti, biologi ecc. Nulla di tutto ciò. Anzi, i già pochi laureati in biologia/scienze naturali impiegati come funzionari in regione si sono ridotti di 3/4 (cioè, a nostra conoscenza, da quattro sono passati ad uno!).
 
ARTA L’Agenzia deve seguire l’ambiente abruzzese a 360 gradi, dai siti di bonifica agli impianti sottoposti alla direttiva Seveso, dalla qualità dei fiumi ai controlli sui depuratori, sui rifiuti, sulle emissioni in atmosfera, sull’acqua potabile ecc. ma il personale è fortemente sottodimensionato e le strumentazioni dovrebbero essere assolutamente ammodernate per garantire controlli ad ampio raggio. Servono tecnici specializzati per affiancare quelli che con spirito di abnegazione corrono da una parte all’altra della regione per far fronte alle emergenze e ai controlli routinari oppure, e ne siamo testimoni diretti, a seguire siti complessi come Bussi e Piano d’Orta. L’ARTA deve essere considerata un vero e proprio caposaldo della vita civile della regione mentre è spesso relegata ad un ruolo marginale.

Come è noto frequentemente avanziamo critiche, spesso negative o a volte positive, e vorremmo continuare a farlo in una dialettica che fa solo bene ai processi ma qui tra poco ci mancherà proprio cosa commentare, spronare o sollecitare.

Riteniamo che la società abruzzese e la sua economia abbiano solo da perdere con uffici così destrutturati e con personale che corre continuamente dietro l’urgenza o l’emergenza.
 
Sarebbe una seria responsabilità non mettere a disposizione le risorse umane necessarie, specie in settori dove eventuali omissioni sono gravi e legate a norme, anche penali, stringenti di tutela di interessi pubblici primari come salute e ambiente. Non è possibile lasciare sguarnito questo fronte quando ci sono magari singoli uffici periferici con maggiore quantità di personale.

Chiediamo al Presidente Marsilio e alla sua giunta, che ereditano questa situazione imbarazzante, di porvi rimedio quanto prima con:
a)interventi di brevissimo periodo per assicurare il recupero dell’operatività degli uffici;
b)provvedimenti per il medio e lungo periodo perché sappiamo già che i settori ambientali nei prossimi anni saranno chiamati ad impegni sempre più gravosi per recuperare quel terreno perso su criticità territoriali evidenti ormai a tutti.

FORUM H2O
STAZIONE ORNITOLOGICA ABRUZZESE ONLUS