TERAMO – Il tema dell’inclusione sociale dei poveri prende spunto dal discorso di papa Francesco a Firenze, dove ha assegnato a tutti il compito di riprendere tra le mani la Evangelii gaudium. Gia? Paolo VI lo aveva ricordato nella Evangelii nuntiandi (nn. 21 e 41). Lo ha ribadito Benedetto XVI e lo ha ripreso con forza Papa Francesco quando, al n. 14 della Evangelii gaudium, quando afferma lapidariamente che “la Chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione” e dunque l’invito a prenderci e a vivere la parte di impegno che ci spetta.

L’inclusione sociale dei poveri non e? frutto di strategie piu? o meno accorte. E? invece questione e frutto di uno stile! Lo stile appreso alla scuola di Gesu?. «Tutta la sua vita e? stata un uscire da se? verso gli altri, a cominciare dal guardarli con attenzione e amore» (EG, 269); e quindi con l’atteggiamento di chi – come ci ricordano Pietro (1Pt 3,16) e l’apostolo Paolo (Rm12,18) – rende ragione della propria speranza con rispetto e dolcezza, rinunziando a farsi giudici degli altri.

Assumere, come Chiesa e come singoli credenti l’atteggiamento del rispetto e della dolcezza, smettendo l’arroganza delle parole e dei giudizi pesanti come pietre. Questa non e? ne? un’opinione ne? un segno di debolezza, come si sente spesso dire, soprattutto in questi ultimi tempi. Ne?, come si legge al n. 271 della EG, e? una tra le tante e possibili opzioni pastorali. E? invece l’indicazione della Parola di Dio: «E? vero che, nel nostro rapporto con il mondo, siamo invitati a dare ragione della nostra speranza, ma non come nemici che puntano il dito e condannano. [ …].

L’inclusione dei poveri alla quale e? dedicato gran parte del quarto capitolo (nn. 186-216) della EG non e? un’operazione sociologica; e? piuttosto l’impegno a restituire al povero la dignita? che gli e? stata sottratta. E questo, si capisce, richiede molto piu? della risposta ai bisogni materiali.

Qui e solo qui trova qui la sua giustificazione la partecipazione dei credenti alla vita pubblica e l’impegno per contribuire a costruire un mondo migliore, senza la pretesa di possedere il monopolio della interpretazione della realta? ecclesiale o la soluzione perfetta per i problemi contemporanei.

Durante la Tavola Rotonda ascolteremo le seguenti testimonianze:

Fam. Ottavi di Ponzano di Civitella, – Ambito Famiglia

Piccola Opera Charitas,- Ambito Disabilità

Vicesindaco Torricella – Ambito Immigrazione

Casa Famiglia Manuela Campli – Ambito Carcere

Don Jean Pierre Ekombo , Repubblica Democratica del Congo – Ambito Mondialità

PROGRAMMA DELLA TAVOLA ROTONDA

9.30     Preghiera

9.45     Relazione introduttiva

Mons. Lorenzo Leuzzi, Vescovo di Teramo-Atri

10.30   Tavola Rotonda

Ambiti testimonianze: Famiglia, Disabilità, Immigrazione, Carcere, Mondialità.

Modera: Don Igor di Diomede, Direttore Caritas Diocesana

12.30   Conclusioni

Don Emilio Bettini, Vicario per gli Affari Generali.

 

Le offerte raccolte domenica 24 saranno devolute al Caritas Point