TERAMO – La risposta dei giovani imprenditori alla crisi perdurante del commercio teramano, che in questi ultimi giorni sta facendo registrare chiusure a gogo di marchi storici, è improntata all’on line e dunque ai social come grimaldello per uscire dal guado. Ci sono a Teramo attività che godono di 134 mila follower e che svolgono compiti da social media manager, stravolgendo tutti i canoni di un tempo di fare commercio. Nel prossimo futuro le vetrine, almeno per alcuni, non saranno più necessarie averle in centro per fare il proprio lavoro, potranno invece fungere da punto di esposizione e di riferimento (da front office), anche in location defilate, per la clientela che dal web potrà scegliere in tutta calma dal proprio divano la merce che è posta on line dagli stessi negozi.

Chi si è preparata già da un pezzo ad un aspetto del commercio che sarà è Monica Carota di Malindi Shoes. Con la sua editor (ormai non più commessa), nel suo negozio di calzature di Via D’Annunzio, ha anticipato i tempi: “Non abbiamo più bisogno di una vetrina grande in senso fisico, posizionata sul corso, perché questa, col web, arriva a casa di ognuno quando vogliamo e al cliente non resta che venire da noi a colpo sicuro, dal momento che tutti corrono e hanno tempi ristretti”.

Il commercio inteso in senso classico continua ad avere meno spazi in città soppiantato sempre più da fette di e-commerce.

“Io e la mia collaboratrice Sara Pagani – prosegue Carota – trascorriamo la giornata dalle 6.30 a mezzanotte a rispondere ai messaggi della pagina Facebook che ha raggiunto 134.000 follower e circa 300.000 visualizzazioni a settimana. C’è uno studio costante dell’algoritmo di Facebook e Instagram che rileva le abitudini dei consumatori e bisogna sempre cercare una comunicazione diretta che deve essere rassicurante ed efficace”. Carota è già stata contattata da due brand importanti con cui inizierà una collaborazione social da settembre e gestisce già due pagine di due aziende teramane a titolo di amicizia. “Il punto vendita in senso fisico beneficia di pubblicità diretta sul territorio e nello stesso tempo il cliente online ha la certezza di un punto di riferimento che spinge a fidarsi del social media manager con cui interagisce”.

Il social media manager ha il compito di ottimizzare e massimizzare la gestione di un profilo aziendale sui social media. La sua attività è finalizzata a far crescere la presenza online e migliorare la “brand awareness” (consapevolezza del marchio) e la “reputation”.

“C’è un boom di richieste per questa nuova figura professionale perché negli anni è cambiato il modo di fare commercio. Scendono le pubblicità in tv e alla radio e aumenta la presenza sui social dove tutti trascorrono almeno un terzo della giornata”.

Anche Renzo Miracoli di Bazar ha un gruppo nutrito di persone che lo seguono. Ogni giorno propone delle novità e va alla ricerca di tutti quegli oggetti difficili da reperire. “Con la sua accattivante simpatia propone ai suoi followers novità che hanno dato uno slancio alla sua attività anche durante il knockdown”.

Sulla base delle stime dell’Unctad il valore dell’e-commerce ha raggiunto il 30,2% del Pil mondiale.

In Italia si calcola un valore totale di 334 miliardi di euro, pari al 19% del PIL. Nel trimestre marzo-maggio 2020, nei mesi del lockdown, l’aumento delle vendite è stato del 31,2% rispetto all’anno precedente.

 

 di Maurizio Di Biagio