TERAMO – “Il nome dell’avvocato Carlo Antonetti, esponente civico, è stato proposto, al pari di altri autorevoli nomi, sul tavolo regionale e nazionale del centrodestra da una delle forze politiche che lo compongono. Crediamo fermamente che ogni tipo di valutazione sulla sua disponibilità a scendere in campo come candidato sindaco della coalizione alle elezioni di Teramo, debba partire da una presa di distanza, netta e chiara, dal partito di Azione di Calenda. Minestroni, maionesi impazzite e confusione causano disorientamento e caos tra i cittadini di Teramo e non portano a risultati positivi”.
Così il coordinatore provinciale di Teramo della Lega, Iwan Costantini, sulle elezioni amministrative del 13 e 14 maggio prossimi nel capoluogo teramano. “Il centrodestra è una coalizione forte e compatta e così resterà nel rispetto di principi consolidati e vincenti – spiega ancora il dirigente salviniano e sindaco di Giulianova -. In questo senso, non si contempla una alleanza con il partito di Calenda che è all’opposizione del governo nazionale di centrodestra e che recentemente ha attaccato duramente il premier, Giorgia Meloni. La Lega ha messo a disposizione una importante risorsa, l’assessore regionale Pietro Quaresimale, così come gli altri alleati hanno dato altre disponibilità su figure altre dttanto adeguate ed è giusto che le migliori valutazioni siano fatte su tutti i nomi ma nell’irrinunciabile segno della coerenza e delle volontàei cittadini teramani. La Lega vuole vincere le elezioni e segnare una svolta per Teramo governata in maniera molto discutibile dal centrosinistra di guido d’alberto. Ma gli impegni  ed amministrativi con i cittadini devono essere chiari e coerenti fin dall’inizio ed essere mantenuti come nella tradizione del centrodestra vincente in Italia, nelle regioni e negli altri enti locali politici – conclude il segretario provinciale di Teramo della Lega -. Detto questo noi rispetteremo con convinzione le decisioni del tavolo nazionale continuando a lavorare con lealtà e grande efficacia per mandare a casa d’alberto e soci“.