ROSETO DEGLI ABRUZZI – Presentata dalla capogruppo di LeU, Rosaria Ciancaione, la mozione sul piano delle antenne e sulle azioni da porre in essere per impedire sul territorio qualsiasi attività con tecnologia 5G.
“Dopo l’interrogazione portata in consiglio nel mese di novembre 2019”, esordisce la consigliera, “c’è la necessità di aprire un ampio dibattito per impegnare il Sindaco e l’amministrazione ad arrivare all’adozione entro il primo semestre 2020 del piano delle Antenne e nel frattempo ad emanare specifica ordinanza per impedire il rilascio di qualsiasi autorizzazione per l’installazione di nuove stazioni radio base per la telefonia mobile e di qualsiasi forma di sperimentazione sul territorio rosetano della tecnologia del 5G”.
Tante amministrazioni anche nella nostra Provincia, a prescindere dai colori di appartenenza, stanno andando in questa direzione, come possiamo vedere a Tortoreto, Teramo, Giulianova ed altre ancora, in cui i Sindaci hanno promosso ed adottato ordinanze e delibere per far fronte a questa emergenza che può mettere a serio rischio la salute pubblica, visto che la Comunità scientifica internazionale ancora non è arriva ad un’univoca determinazione in ordine agli eventuali effetti nocivi sugli ambienti di vita e di lavoro che potrebbe comportare l’esposizione cronica della popolazione ai campi magnetici ed elettromagnetici.
Dopo il convegno organizzato al palazzo del mare domenica scorsa dal gruppo STOP 5G, cui hanno partecipato tante forze politiche presenti nella nostra Città, compreso il M5S con l’On.le Valentina Corneli e l’amministrazione comunale con l’assessore all’urbanistica Orazio Vannucci ma, soprattutto, tanti cittadini preoccupati fortemente sia dell’antenna collocata a Molino Sant’Antimo di Voltarrosto sia della possibilità di ulteriori installazioni sul territorio, è necessario in ogni sede e con il concorso di tutti lavorare per arrivare in consiglio davvero entro l’estate per l’adozione del Piano delle antenne e nel frattempo negare il rilascio di autorizzazioni di nuove stazioni radio.
Dobbiamo impegnarci tutti per mantenere gli attuali valori d’irradiazione elettromagnetica e per minimizzare il rischio sanitario sul nostro territorio coinvolgendo i cittadini che vogliono essere informati, vogliono partecipare alle decisioni che interessano l’ambiente in cui vivono e i rischi che le nuove tecnologie comportano per la salute pubblica, come, d’altronde, la partecipazione al convegno di domenica ha dimostrato. Se si lavora in modo serio ed attendo è possibile creare un giusto equilibrio tra il supremo valore della salute pubblica e le esigenze della modernità legate allo sviluppo tecnologico.
“Capisco le difficoltà del Sindaco e dell’Assessore all’urbanistica per una legislazione non troppo chiara e per certi versi penalizzante verso le amministrazioni comunali”, conclude Rosaria Ciancaione, “ma è vero anche che i Comuni devono fare la propria parte approvando il piano delle antenne, tenendo conto, tra l’altro, che non sempre i ricorsi dei gestori hanno vita facile, come dimostra la recente Sentenza a favore del Comune di Bologna contro la riconfigurazione di alcune antenne di telefonia in chiave 5G da parte dell’operatore Iliad, lo stesso che ha installato l’antenna a Voltarrosto” – Articolo Uno, LEU –