PESCARA – Va immediatamente assunta una posizione precisa e concreta sul da farsi in merito all’altro disastro ambientale della provincia di Pescara,il sito ex Montecatini in località Piano d’Orta nel Comune di Bolognano che, parallelamente alle discariche di Bussi, vive ancora una vergognosa situazione di stallo”.

Così il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Guerino Testa, nel suo intervento durante il sopralluogo odierno programmato dalla Commissione regionale d’inchiesta sul Sin di Bussi.

“Il sito in questione – ricorda Testa – è un vecchio impianto industriale, con una estensione di circa 35.000 mq, e che nel 2007 fu posto sotto sequestro da parte della Corpo forestale dello Stato e successivamente fu oggetto di una caratterizzazione ambientale condotta, per conto della Procura della Repubblica di Pescara. Furono evidenziate serie criticità – sottolinea – nelle diverse matrici ambientali, ovvero furono rilevate nel sottosuolo e nel suolo, contaminazioni da metalli pesanti quali arsenico, piombo, mercurio, berillio, rame, vanadio, zinco e selenio, con consistente presenza di alluminio e ferro, e le acque sotterranee risultarono e risultano avvelenate da sostanze della stessa natura rinvenute nel sottosuolo oltre a manganese e solfati. Nel 2018 venne approvato il progetto operativo di bonifica e il piano di rimozione dei rifiuti, ma l’avvio delle attività di risanamento resta incredibilmente appeso alla risoluzione della problematica legata alla stabilità degli edifici del vecchio sito industriale che dovrebbero essere abbattuti o restaurati.

Esiste, dunque, una querelle in corso tra la proprietà degli stessi, società Moligean, la Edison ,responsabile della contaminazione, individuata dalla Provincia attraverso due distinte ordinanze, una relativa al perimetro originario e l’altra conseguente all’individuazione del nuovo confine, il cosiddetto comparto Zeta, ed il Comune di Bolognano.  Ed il sindaco Guido di Bartolomeo, con il quale sul tema ho avuto un preliminare confronto nei giorni scorsi, ha intrapreso da subito e con determinazione una battaglia che vede come primo obiettivo l’ottenimento della nuova perimetrazione dell’intera zona inquinata”.

“Siamo in attesa che il Ministero provveda ad adottare il decreto per aggiornare l’area del Sin a seguito dei nuovi dati sulla contaminazione in zone esterne al perimetro vigente – ha dichiarato Di Bartolomeo – e mentre ingiustificatamente si indugia, ho fatto realizzare una indagine circa i danni alla salute sulla popolazione che vive nelle zone circostanti, e purtroppo i risultati evidenziano un aumento esponenziale delle malattie tumorali. Si tratta di un vero e proprio oltraggio alla salute dei cittadini, che subiscono anche il deprezzamento patrimoniale sulle loro abitazioni, oltreché ambientale. Non passa giorno che io non riceva disperate lamentele e proteste da parte dei residenti. Auspico vivamente che da oggi si cominci a lavorare in totale sinergia, senza perdere ulteriore tempo prezioso”. “La popolazione chiede ed ha diritto a risposte e decisioni tempestive – riprende Testa – non può più sottostare alle pastoie burocratico-amministrative, né tanto meno a liti tra le parti. La Regione ha preso in mano la situazione – conclude Testa – il Ministero deve essere celere, per giungere ad un’azione forte e condivisa che porti ad una rapida attività di bonifica”.

 

PESCARA – Sono ripresi stamane con un sopralluogo nel sito della ex Montecatini di Piano D’Orta i lavori della Commissione d’inchiesta regionale sul Sin di Bussi, presieduta dal consigliere Antonio Blasioli. Seduta speciale a cui hanno preso parte, oltre ai commissari, anche il presidente del Consiglio Regionale, il neo direttore e i tecnici dell’Arta, il Sindaco di Bolognano, il Servizio gestione rifiuti della Regione Abruzzo, il presidente della Provincia di Pescara, il Comandante della Polizia Provinciale e i rappresentanti della proprietà delle aree.

“E’ simbolico iniziare da quest’altro sito industriale che è parte del Sin – così il presidente Blasioli – con la speranza che la presa di coscienza dei commissari della situazione ancora irrisolta e delle attese che nutre, giustamente, la cittadinanza, possa avere una funzione propulsiva, visto che il nostro organismo non ha poteri di intervento diretto. Parliamo di un territorio con vocazione agro pastorale, che con Bussi, dal 1904 in poi è stato il polo industriale elettrochimico di riferimento per l’Abruzzo e in Italia, anche per la produzione bellica negli anni delle guerre. Siti simili per storia e vicende, accomunati anche dall’individuazione dello stesso soggetto inquinatore: che allo stato è Edison, nonché dal medesimo SIN e destino industriale, con la stessa e legittima aspirazione alla bonifica.

Situazione ancora in stallo: per Piano d’Orta e le discariche nord di Bussi, è stato individuato il soggetto inquinatore, nella Edison, ma nel sito oggetto del sopralluogo, a fronte dell’ordinanza della Provincia dell’8 agosto 2015, il Ministero ha approvato il Piano operativo di bonifica (P.o.b.) limitatamente alla rimozione dei rifiuti di produzione, mentre da due anni l’analisi di rischio sanitario e ambientale viene osservato, ma non è stato ancora definito. La speranza è che il Ministero dell’Ambiente mantenga fissata la Conferenza di servizio del prossimo 30 giugno e Regione, Arta, Ispra, Comune di Bolognano e altri soggetti invitati arrivino a una analisi di rischio condivisa, sulla base delle rispettive osservazioni. Ci si lavora da due anni e sarebbe ora che si arrivasse alla definitività. Bisogna evitare di concedere ulteriori tempi a Edison perché ciò significa rinviare ulteriormente la bonifica, che i cittadini di Bolognano attendono con ansia.

C’è poi il tema della riperimetrazione del sito. Oggi, guidati dalla dottoressa Lucina Luchetti dell’Arta e dalla dottoressa Silvia De Melis del Servizio gestione rifiuti della Regione, abbiamo potuto vedere tutti, vere colline di materiali anche al di fuori del sito e anche nella proprietà Enel, che a quanto pare, non ancora avvia la caratterizzazione. Questo approfondimento ulteriore costituirà un altro lavoro per la Commissione che, in attesa del decreto che riperimetrerà il Sin, come da richiesta della Giunta regionale del 2018 e conferenza di servizi del 3 febbraio 2020, dovrà capire il perché dei ritardi nella caratterizzazione di altri soggetti e le scelte che la Regione riterrà di adottare rispetto ad una eventuale e ulteriore allargamento del Sin.

La sensazione è che il percorso partito con le ordinanze della Provincia di Pescara nel 2015, che individuano il soggetto inquinatore, sia l’unico praticabile, ma su questo occorre l’impegno di tutti gli enti coinvolti, affinché si arrivi a un progetto di bonifica condiviso e celere, mettendo al riparo la falda e il fiume Orta e quindi fiume Pescara, che ancora oggi continuano ad essere inquinati dal sito della ex Montecatini. Porteremo avanti un lavoro importante e fitto di approfondimento e di analisi, per avere una conclusione utile alla comunità e alla consapevolezza della situazione e delle soluzioni. La Commissione tornerà a riunirsi il 25 giugno a L’Aquila per proseguire con le audizioni”.

Il consigliere regionale
Antonio Blasioli