Come è noto, Cittadinanzattiva ha promosso, ormai un anno or sono, il Progetto “LABORATORI DI AZIONE CIVICA E DI RICOSTRUZIONE URBANA PARTECIPATA”. Perché il progetto, che, su proposta della Provincia, prevede un intervento partecipato sugli immobili scolastici dell’IPSIA E. Marino, ITIS E. Alessandrini, Liceo Scientifico A. Einstein e Scuola dell’infanzia dell’Istituto Comprensivo D’Alessandro-Risorgimento, fosse concretamente realizzabile era però necessario che i due Enti interessati, Comune di Teramo e Provincia, lo facessero proprio formalmente, facendo propri non soltanto le finalità, ma soprattutto il nuovo metodo.

Se è vero che la ricostruzione delle scuole nel post sisma del 2016 non può essere realizzata senza la partecipazione dei cittadini, ai sensi dell’Ordinanza Commissariale n.36 del settembre del 2017, è pur vero che fino ad oggi non si era mai verificato che un’Associazione di cittadini riuscisse a mettere insieme le due amministrazioni su un progetto complesso come quello da noi ideato, che prevede il coinvolgimento concreto degli insegnanti, degli studenti, della popolazione del quartiere al fine di individuare possibili diverse funzioni delle strutture, oltre quella scolastica, che soddisfino le reali esigenze del territorio.

Da tempo diverse realtà si stanno battendo per sollecitare una risposta qualificata, da parte dell’Ente pubblico, alle giuste istanze dei cittadini. Ma non è facile per nessuno, amministratori e cittadini, trovare modalità comuni su questioni complesse e mai prima d’ora assunte in forma partecipata.

La nostra Costituzione oggi prevede il principio della sussidiarietà orizzontale, cioè asserisce che gli Enti, in determinati settori di particolare interesse per la popolazione, non possono più assumere le decisioni da soli, in totale autonomia, come è accaduto finora, ma debbono coinvolgere i Cittadini nelle scelte. Perché però tutto ciò si realizzi concretamente è necessario che gli amministratori ed i cittadini trovino le modalità di collaborazione e di partecipazione.

Poiché, inoltre, le idee camminano sulle gambe degli uomini e delle donne, non dei partiti, oltre alla buona volontà di qualche cittadino ed agli “opportunismi” politici, occorre che si condividano i principi e vengano messe da parte le “utilità” politiche di bassa lega del genere di quelle che siamo stati abituati a vedere fino ad oggi.

Parrebbe essere arrivato il momento perché amministrazioni e cittadini facciano insieme un salto di qualità recuperando il senso dell’agire sinergico e condiviso per il bene comune.

Soprattutto è la prima volta che viene data la possibilità, oltre che ai cittadini in generale, ai Dirigenti scolastici, agli insegnanti, agli studenti ed ai loro genitori, di decidere l’aspetto e l’assetto, le funzioni della struttura della scuola che li ospita, oltre a quelli prettamente didattici.

Sia la Provincia che il Comune di Teramo, proprio in questo senso, hanno deliberato formalmente di aderire al Progetto riconoscendone la strategicità ed il fatto che abbia alti obiettivi sociali e formativi.

Ovviamente un risultato di questo livello non può essere ascritto alla sola volontà di una singola Associazione. Infatti fondamentale è stata, ed è, l’adesione degli Ordini professionali di Ingegneri, Architetti, Geologi, dei Collegi dei Geometri e dei Periti Industriali, della Società Geologica Italiana, dell’Università, dell’Ufficio Scolastico Provinciale, dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione e della Prefettura, della Associazione di Protezione Civile Gran Sasso, di Teramo Children, della Parrocchia del Sacro Cuore, dell’Istituto comprensivo D’Alessandro, dei Dirigenti dell’ITI Alessandrini, dell’IPSIA Marino, dello SPI e dell’AUSER.

Certo il lavoro di coinvolgimento della cittadinanza è appena iniziato e non sarà facile portarlo avanti dovendo conciliare burocrazia, gettiti finanziari provenienti da Enti diversi, nonché aspettative delle persone che verranno man a mano coinvolte.

Soprattutto non sarà facile arrivare a far coincidere la volontà nostra e dei nostri partner (che aspira ad arrivare alla sicurezza maggiore possibile abbattendo e ricostruendo tutto quello che è possibile ed individuando soluzioni di salvaguardia piena della vita per quegli edifici storici che non possono essere, in questa fase, sostituiti), con quella delle Amministrazioni che restano condizionate dalla burocrazia e da un sistema complessivo di individuazione e di attribuzione dei finanziamenti, che spesso impedisce una effettiva programmazione.

Certamente una parte importante dovranno recitarla i Dirigenti scolastici, soprattutto quello dell’IPIAS/Marino, perché questa è la prima struttura sulla quale si opererà e tutto ciò che si riuscirà a realizzare in termini di partecipazione effettiva di insegnanti, studenti e genitori servirà da modello per gli altri interventi.

Sarà nostra cura quella di non lasciare nulla di intentato per andare incontro e facilitare il lavoro delle Amministrazioni operando ogni possibile lecita pressione sia a livello governativo che ovviamente sugli Uffici dell’USR, sulla Regione, sugli Uffici Commissariali, al fine di pervenire ad una semplificazione delle procedure ed all’individuazione, da subito, di modalità di accorpamento e di accesso ai finanziamenti che, prima di tutto, consentano agli Enti locali la necessaria programmazione.

In questo senso la Direzione Centrale e quella Regionale di Cittadinanzattiva hanno chiesto di incontrare al più presto il Sottosegretario CRIMI.

Infine, contiamo sul fatto che le due amministrazioni si comporteranno coerentemente quando saranno altri gli edifici scolastici o le strutture pubbliche da sottoporre ad intervento, e non solo quelle interessate dalla ricostruzione. Siamo certi anche del fatto che questa procedura servirà da modello e da precursore per l’applicazione di un metodo che consenta la partecipazione diretta dei cittadini alla gestione dei beni pubblici e, soprattutto, che tenda a garantire la sicurezza dei luoghi pubblici, strategici e non, frequentati dal pubblico.