TERAMO – Vittoria sofferta ma forse anche per questo più bella, perché voluta fortemente e difesa a denti stretti, nonostante i biancorossi avrebbero potuto chiuderla nella ripresa, non trovando né l’efficacia giusta nell’occasione capitata a Bunino al minuto 63°, nè la giusta dose di altruismo quando Di Francesco, all’83°, dopo uno spunto irresistibile, ha preferito concludere in porta e non servire al centro lo smarcatissimo Pinzauti, in campo da un quarto d’ora.

Paci, per l’occasione, ha inizialmente schierato Soprano al centro della difesa e Bunino per Pinzauti: sull’ex pescarese va detto che è cresciuto notevolmente alla distanza, sfiorando la rete già nel primo tempo, al 35°, con una botta dal limite di poco alta e, poi, nella ripresa, quando, eludendo il fuorigioco ed evitando il ritorno di un difensore, ha calciato addosso all’ottimo Martinez in uscita disperata.

Se nel primo tempo gli etnei non si sono mai visti in zona goal, tranne che per una punizione di Dall’Oglio al 7° ben contenuta in angolo da Lewandowski, nella ripresa la formazione di Raffaele palle goals ne ha avute, più d’una: con gli ex reggini Reginaldo, al 9°, fuori di pochissimo (in campo da tre minuti per uno spento Piovanello) ed Emmausso al 20° (azione fotocopia della precedente), sugli sviluppi di un calcio di punizione nato da un errore di posizione di Diakite e sul quale Silvestri, di testa, ha girato di pochissimo fuori, per concludere, a sei minuti dalla fine quando, un cross di Zanchi (in campo al posto di Dall’Oglio) ha creato un mischione in area teramana, risolto da un’uscita kamikaze di Lewandoski, ancora una volta molto positivo.

Nella globalità, comunque, il Teramo ha saputo concretizzare al massimo il goal a freddo (una specialità tutta teramana, oramai – ndr) e, in un sol colpo, a mantenere inviolata la propria porta nelle gare casalinghe, vincendo nuovamente (lo ha fatto sempre – ndr) al Bonolis.

Menzione a parte per Ilari, il match winner, non per la prima volta: 5 reti per un centrocampista che corre pure tantissimo, sono davvero un bottino ragguardevole, considerando che i biancorossi hanno giocato appena 9 partite. E’ una media da attaccante puro, in realtà, che diventa sorprendente conoscendo le sue caratteristiche: che il fiuto della rete ce l’abbia sempre avuto, è vero, ma che mai sia riuscito a gonfiare le reti avversarie con tanta assiduità è un fatto. Questioni tattiche, probabilmente.

Oggi si brinda, ma con analcolici: da domani c’è da pensare al recupero con il Foggia, di mercoledì.