PESCARA – Domenica 17 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Mondiale del Prematuro, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che una nascita prematura comporta, informare sulle strategie di prevenzione e promuovere la ricerca scientifica sull’identificazione delle cause insieme a una cultura attenta al bambino e alle famiglie.
Nei locali dell’Unità Operativa di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale del Presidio Ospedaliero di Pescara, sita al 6° piano Ala Est (via Fonte Romana n. 8) si terrà un incontro con l’equipe del reparto, nell’ambito dell’umanizzazione delle cure per discutere dei progetti realizzati e da attivare. Seguirà un concerto di violino dal vivo, con il contributo musicale di Sara D’Ostilio.
Durante questo evento l’Associazione “L’Abbraccio dei Prematuri”, con sede legale a Castelnuovo Vomano, donerà ufficialmente le copriincubatrici, presidi che proteggono i bambini dalla luce e dai suoni esterni nelle incubatrici, per ricreare l’ambiente materno. L’Associazione offre ai genitori che vivono questa esperienza, sia a livello umano/psicologico, sia a livello materiale, cose per la prima infanzia a chi ne ha bisogno.
Per tutta la giornata il ponte Ennio Flaiano di Pescara sarà illuminato di luce viola, il colore simbolo della prematurità.
“Nel mondo 1 bambino ogni 10 nasce prematuro, vale a dire prima del termine. Si tratta di soggetti più fragili che necessitano di cure specifiche e attrezzature cliniche complesse e appropriate”, ha detto l’Assessore comunale di Pescara Nicoletta Di Nisio, “Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno nascono nel mondo 15 milioni di bimbi prematuri. Si stima che circa 1 milione muoia per l’assenza di semplici strategie assistenziali di primo livello, misure che potrebbero salvare 3 neonati su 4”.
Di Nisio prosegue: “La prematurità costituisce la causa più frequente di decesso nel primo anno di vita. I grandi prematuri hanno un elevato rischio di esiti a breve e lungo termine per l’instaurarsi di patologie croniche che possono interferire sullo sviluppo successivo psico-motorio e sensoriale. Nel mondo occidentale, grazie alla ricerca scientifica e allo sviluppo tecnologico, sono largamente migliorati i tassi di sopravvivenza e la qualità di vita dei bambini sopravvissuti”.
A tal riguardo, l’assessore sottolinea che “moltissimi dei nati prematuri, in virtù di una assistenza intensivistica, integrata con una cura ‘umanizzata e coccolata’, presentano uno sviluppo neurologico e psicologico nella norma. I genitori sono divenuti parte integrante dei Reparti di Terapia intensiva neonatale (Tin) e contribuiscono in maniera determinate all’esito finale”.