TERAMO – Con il voto unanime dei 26 presenti è stato approvato dai Sindaci, nell’Assemblea che si è appena conclusa, il bilancio 2019 della Ruzzo Reti Spa.

Erano presenti 31 primi cittadini dei 36 soci: non c’erano Ancarano, Controguerra, Crognaleto, Sant’Omero e Torano Nuovo, mentre al momento del voto sono usciti i Sindaci di Teramo, Bellante, Castelli e Mosciano Sant’Angelo.

Il dato politico è relativo alla fronda “dalbertiana” che si è ampliata rispetto al voto precedente sul bilancio, ma è rimasta pressoché analoga rispetto alle ultime votazioni sulle nomine del Cda. Insomma il Sindaco di Teramo non ha sfondato ma non ne è uscito sconfitto chiaramente.

Hanno votato a favore, assieme ai sindaci del centro-desta e di Italia Viva, anche Roseto degli Abruzzi ed Alba Adriatica. A favore ha poi votato anche Morro D’Oro, che nella scorsa assemblea non votò l’ultimo Cda.

I sindaci di Teramo, Bellante, Castelli, Sant’Omero e Mosciano, ma anche gli assenti Controguerra e Sant’Omero, hanno sottoscritto anche una mozione con cui hanno chiesto la convocazione di un’assemblea dei Soci per discutere della “Relazione sulla gestione al 30/6/2020 e stato di attuazione dei vigenti piano d’ambito e piano industriale 2019/2021 della Ruzzi Reti Spa”.

Questi i dati:

La Ruzzo Reti chiude il 2019 con un milione di attivo in bilancio. Sull’utile di esercizio (1.071.470 euro) non ha inciso il contributo dato una tantum per il cratere: un Ente terzo risarcisce alla Ruzzo Reti le bollette che i cittadini non hanno pagato a seguito del sisma.

I costi per i servizi sono in aumento, alcuni in maniera imprevista come, ad esempio, quelli di analisi di laboratorio, ma necessari per la sicurezza e per la qualità dell’acqua che la Ruzzo Reti assicura a 400.000 cittadini.

La pianta organica dell’acquedotto, con le sue 279 unità (che in estate arrivano a 284 con gli operatori assunti a presiedere i depuratori di notte), è in linea con le disposizioni dell’Assi. Compresi gli interinali, assunti per garantire i servizi dell’Ente. Per quanto riguarda il costo delle bollette la provincia di Teramo, nonostante l’aumento, è al settantesimo posto su 106 province italiane esaminate nello studio di Cittadinanzattiva.

 

Ascolta il Vice presidente del Ruzzo Alfredo Grotta