ALBA ADRIATICA – “Era il 25 marzo 2022 quando il Sottosegretario D’Annuntiis annunciava, con atteggiamento trionfalistico alla ‘ditta Dravo’ dei lavori per la realizzazione della cd spiaggia di alimentazione di Alba Adriatica, la stessa che nel maggio 2021 fu esclusa dalla gara per mancanza di requisiti. La città di Alba Adriatica e tutti gli operatori turisti, commerciali ed anche i semplici cittadini hanno salutato tale annuncio con entusiasmo e speranza, considerato che quest’opera di vitale importanza economica doveva essere già realizzata, poi la sofferta procedura di gara è stata annullata, nel giugno 2021”. Così il circolo Pd albense dopo le mareggiate che hanno colpito la spiaggia della cittadina adriatica. “Di tale annullamento è responsabile la Giunta regionale di centro destra – continua la nota Pd – per manifesta incapacità politica. Anche in quell’occasione D’Annuntiis ha cercato di giustificare prima i ritardi e poi l’annullamento dell’intervento con ricorsi inesistenti, osservazioni respinte o macumbe all’insabbiamento, attribuite a qualche potenza spionistica straniera. Tutte parole al vento come la sabbia che non c’è”.

“Dopo diversi giorni dalla fine dei lavori (ancora non ratificata) e a stagione turistica ormai avviata, sono emerse criticità progettuali che si sono ancora di più palesate dopo due leggere mareggiate (in abruzzese 2 bott d mar). Abbiamo atteso, dunque, qualche giorno prima di denunciare pubblicamente il fallimento e comunque l’incompletezza di quest’opera – incalza il Pd – definita ‘rivoluzionaria’ dalla giunta Marsilio, costata circa 2 milioni di euro. Nel merito, il progetto prevedeva che i due pennelli (cosiddette strutture di contenimento) dovevano essere soffolti, cioè ricoperti da oltre 1,5 mt di sabbia, mentre a realizzazione ormai ultimata questi, come si può ben vedere non è avvenuto; il pennello posto a nord non è stato mai completamente ricoperto di sabbia, anzi più della metà in lunghezza, come ognuno può costatare, è privo di sabbia ed è visibile oltre che fonte di pericolo. È il caso di precisare che a nord di tale pennello per circa 40-50 metri in lunghezza doveva esserci la sabbia, la quale si doveva estendere in profondità per circa 100 metri verso il mare così da alimentare le spiagge poste a sud (questo è il concetto di spiaggia di alimentazione). Inoltre, verso sud la spiaggia di alimentazione doveva estendersi e coprire l’estremità di spiaggia, come da progetto e planimetrie allegate, ben oltre lo stabilimento balneare Alba Beach e quasi a lambire il Coco Loco, invece questo non è accaduto e non si conoscono i motivi”.

“Per questo invitiamo il Sottosegretario D’Annuntiis o il Presidente Marsilio a renderli pubblici precisando anche le quantità di sabbia sversata e le sue caratteristiche granulometriche; per la precisione la sabbia (spiaggia di alimentazione) è arrivata al confine nord dello chalet Boracay (2 milioni di euro di investimento per 5 stabilimenti balneari e 4 concessioni demaniali alberghiere). Operatori turistici e cittadini – si legge ancora nella nota – ricordate con quale enfasi veniva presentata la spiaggia di alimentazione come un intervento che avrebbe garantito tranquillità e sicurezza, ai concessionari interessati dall’erosione, per almeno 3/5 anni? Come poi è andata a finire lo potete vedere tutti: è durata 3/5 giorni. Segnaliamo inoltre un’altra difformità progettuale riguardante la profondità massima che questa spiaggia di alimentazione doveva esprimere con quote che arrivavano da 1,5/2 mt di altezza per circa 100 mt di profondità dalla battigia”.

“Potremmo dire, parlando dai pennelli da noi ritenuti quasi inutili, che tutto questo l’avevamo detto e scritto (nelle osservazioni inviate al comitato Via della Regione); tutte le associazioni turistiche e tutti gli operatori turistici erano favorevolissimi al ripascimento, nessuno voleva i pennelli prevedendo quello che oggi è successo. Ora è chiaro che qualcosa, forse più di qualcosa è andato storto, perché la spiaggia realizzata non assomiglia minimante al progetto approvato e sbandierato dalla Regione Abruzzo, come non sembra affatto e qui esprimiamo forti dubbi che sul litorale interessato siano stati sversati più di 125.000 m3 di sabbia. Adesso, dopo quello che sembra uno scempio annunciato, e comunque uno sperpero di denaro pubblico per l’entità della somma e i pochi benefici ricevuti, ci riserveremo di adottare ogni forma di contestazioni e di verifica. La città di Alba Adriatica ed i suoi operatori il sacrosanto diritto di avere chiarimenti certi e assicurazioni per il futuro da parte della Regione Abruzzo e da suo portavoce”, conclude il Circolo di Alba Adriatica del Partito Democratico.