ROMA – La Camera dei Deputati ha approvato alla unanimità la mozione parlamentare di inziativa del Deputato abruzzese di Italia Viva sulla drammatica emergenza della carenza dei segretari comunali, che solo in Abruzzo tocca il picco nazionale di sedi non coperte per oltre il 60%. Ora si apre la via ad un provvedimento urgente, già nelle prossime settimane, in fase di conversione del Decreto Mille proproghe.
Il fabbisogno a dicembre del 2019 per l’Italia di segretari comunali ammonta a circa 1.800 unità, solo per l’Abruzzo la richiesta è di 128 segretari comunali, pari al 61% di carenza. Tutti collocati nei picccoli e medi comuni, in particolare nelle aree interne. Con l’anticipo pensionistico, previsto da Quota 100, i numeri sono destinati ad aumentare ed il corso-concorso , non ancora concluso, immette in ruolo meno di trecento segretari. Da qui l’iniziativa del Deputato abruzzese D’Alessandro (Italia Viva) che intende rispondere al fabbisogno attraverso la figura del vice segretario da reperire nel personale già in essere nella pubblica amministrazione locale, Comuni e Province. “Non capita spesso, il voto unanime ha una forza straordinaria che impegna il Governo ad introdurre urgente azioni sulle indicazioni contenute nella proposta di mozione, integrata e condivisa da tutti i gruppi parlamentari”. “Ora nella conversione del Decreto Mille proroghe verranno inserite delle norme che affrontino innanzitutto l’emergenza, aprendo la possibilità al personale della pubblica amministrazione locale, già dipendente, di svolgere, in sostituzione, le funzioni  del segretario comunale nella veste di vice segretario comunale. Ciò significa che un piccolo comune può utilizzare il personale già dipendente di Comuni e province e risolvere la propria carenza” “Nella mozione approvata si apre alle semplificazione ed alla velocizzazione delle procedure concorsuali, un corso – concorso non può durare anni, non accadrà più”. “Non avere un segretario comunale significa bloccare l’attività amministrativa, la paralisi,rallentando anche la capacità di spesa dei comuni, con il blocco di gare ed appalti. Per non parlare del contenzioso, piuttosto che delle procedure elettorali che un Comune deve garantire”. “I sindaci non saranno lasciati più soli, era il mio impegno che ora, nel Mille proroghe, diventerà legge dello Stato“.