L’associazione “Futuro Collettivo” ed il “Centro Politico Comunista Sandro Santacroce” promuovono un incontro informativo e di confronto sul Referendum Costituzionale dei prossimi 20 e 21 settembre.

Si entrerà nel merito della proposta di riforma per la riduzione del numero dei parlamentari e verranno esposte le ragioni per le quali si ritiene che questa modifica non rappresenta né un bene né un’urgenza per la democrazia italiana.

Nel caso in cui il Sì prevarrà, approvando modifica proposta, infatti, si avrà un grave danno per la rappresentanza. Basti pensare che nella nostra regione verranno eletti solo 3 senatori a dispetto dei 7 attuali.

Interverranno importanti sostenitori a favore del No, e in particolare: Enzo Di Salvatore (docente di Diritto Costituzionale presso l’università degli Studi di Teramo), Omar Pallotta (Ricercatore in Global Studies Justies, Right, Politics, presso l’Università degli Studi di Macerata) e l’avvocato Stefania De Nicolais.

L’appuntamento è per  mercoledì  16 settembre, dalle ore 17:30 in poi, in Piazza Orsini.

L’AQUILA – “E’ partito il conto alla rovescia che ci sta avvicinando velocemente alla data quando gli italiani e quindi gli abruzzesi saranno chiamati ad esprimersi sul referendum costituzionale sulla riduzione dei parlamentari di Camera e Senato”. Il vice Presidente del Consiglio regionale, Roberto Santangelo esprime il suo “convinto NO a questo referendum confermativo per una serie di ordini di motivi che riassumo sinteticamente.

NO perché il tanto sbandierato taglio ai costi della politica portato avanti dai sostenitori del sì si riduce, come sappiamo, al famoso costo di una tazzina di caffè all’anno se rapportato al numero degli italiani e rappresenta un risparmio veramente risibile che certamente non risolve i problemi delle finanze pubbliche italiane”.

NO perché l’Abruzzo rischia di veder tagliata la propria rappresentanza parlamentare a Roma che passerebbe, ad esempio, al Senato dagli attuali 7 a 4 che sono meno degli attuali Senatori a vita, con la conseguenza che i nostri territori non avrebbero voce nelle stanze decisionali”.

NO perché si manderebbe a casa il governo PD/5Stelle esprimendo implicitamente un giudizio negativo sull’operato del governo Conte”.

“Lo slogan portato avanti dai fautori del sì al referendum rappresenta un taglio lineare al numero dei parlamentari, cosa che di per se è un risparmio che fa presa sull’opinione pubblica, ma non costituisce una vera riforma del sistema che porterebbe il popolo italiano ad essere il meno rappresentato d’Europa. Quello che invece auspico è che – conclude Santangelo – dopo la vittoria del NO, si avvii una significativa fase di riforme della struttura bicamerale che semplificherebbe l’approvazione delle leggi o della legge elettorale. Invito, pertanto, gli abruzzese a recarsi alle urne per esprimere il proprio voto in favore del NO al referendum affinché siano protagonisti nelle scelte politiche del Paese”.