“Alla chiusura del traforo ormai non crede più nessuno, ma è inaccettabile e gravissimo che la popolazione venga utilizzata come scudo umano nelle beghe tra la concessionaria Strada dei Parchi e il ministero delle Infrastrutture”. Così il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, in una conferenza stampa in merito alla chiusura del traforo del Gran Sasso, sull’A24, annunciata da Strada dei Parchi Spa dalla mezzanotte del prossimo 19 maggio. “Il traforo non chiuderà – ha detto il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto – il nostro obiettivo è però mettere in sicurezza definitivamente il bene acqua che coinvolge 700mila persone. Gli interessi sia pure legittimi di altri devono essere subordinati a quelli della popolazione. Certamente la politica si è attivata tardi su una questione conosciuta da anni, ma tutti in questo momento stanno facendo la propria parte. La chiusura del traforo è immotivata – ha aggiunto D’Alberto – Strada dei Parchi è un attore di questa vicenda, deve mostrare senso di responsabilità e adoperarsi con tutti noi a risolvere il problema”.

Sindaci e parlamentari abruzzesi  comunque sono stati convocati oggi alle 19 dal capo di Gabinetto del ministero
Infrastrutture e Trasporti per affrontare la vicenda.  Secondo quanto si è appreso, alle 18 gli stessi vertici del
ministero incontreranno i rappresentanti di Strada dei Parchi,  Ruzzo Reti Spa e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, soggetti
finiti sotto processo per presunto inquinamento delle falde  acquifere in seguito all’inchiesta della Procura di Teramo. Gli
amministratori confidano che nell’odierna riunione si possa  trovare una soluzione.