TERAMO – Da dove arrivano i quattro che hanno infierito su Willy? Arrivano da una sub-cultura che ha dominato incontrastata, fatta di certezze e non di dubbi, trae nutrimento dalle “Isole dei Famosi”, dagli “Uomini e donne”, è cresciuta nelle sacche del bullismo sdoganato come sistema per far comprendere che la vita è dura ed occorre difendersi da tutto e da tutti, si è estesa a macchia d’olio ogni volta che per rispondere a comportamenti che non capivamo, non trovavamo di meglio che “sfoderare il linguaggio dell’odio, della intolleranza, della aggressione gratuita”.

Questa sub-cultura ha trovato un terreno fertile nel “non leggere”, nel far passare lo studio, come un tormento e non come un meraviglioso mezzo per scoprire le cose che non conosciamo.

Facile oggi dichiarare con slogan. “Willy non è morto invano!” : quello che conta è che oggi, subito, all’istante si inizi a voltare pagina.

Perché non sviluppare in ogni città, in ogni paese, delle “palestre della mente”?

Perché non iniziare a diffondere uno stile nuovo di intendere il rapporto tra le diverse generazioni?

Perché non facilitare quel rapporto inter- generazionale che si fonda sull’incanto, sulla meraviglia, sullo stupore, che può essere la scintilla che si sprigiona tra chi sa per esperienza e chi non chiede altro che  espandere la propria curiosità nei confronti del mondo?

Una palestra per la “mente”: ripetiamolo, convinciamocene, persuadiamoci che rimanere incantati da quanto la nostra mente riesce a suscitarci è qualcosa che ci rende davvero felici…perché avremo curiosato negli angoli più angusti della nostra libreria interna ed avremo riportato alla luce qualcosa che avevamo stoltamente definito essere un banale dettaglio….

Una palestra per la “mente” per crescere nella introspezione, nell’auto conoscenza, condizione questa per percepirsi davvero forti nello stabilire un confronto con l’altro, che riusciremo a percepire al pari di un ulteriore stimolo per accrescerci e non una incognita minacciosa da cui difendersi.

Perché la “mente” è un formidabile motore sempre in movimento, al pari di un fiume dall’acqua cristallina, che ci sembra immobile se lo osserviamo, ma poi constatiamo che quell’acqua non è mai la stessa di un attimo prima!

Ecco, allora, da dove vengono i quattro criminali… forse dovremmo tutti  auto accusarci! Siamo in fondo tutti portatori di un orrendo crimine: quello di esserci voltati dall’altra parte per non vedere, per non “finire immischiati”,

Di cosa ci indigniamo se tutto procede come se nulla fosse accaduto e se i fatti che ci hanno sconvolto una settimana fa, già li consideriamo “acqua passata”?

Chi si ricorda più dei vergognosi scandali della caserma di Piacenza? Abbiamo notizia che l’aver scoperchiato una pentola maleodorante ha dato il “via” ad un radicale cambiamento?

Non c’è soluzione se in ogni città, accanto ad una palestra che tonifichi i muscoli, non nasca una palestra che sviluppi la mente, accresca la conoscenza delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti, ci permetta di espanderci in empatia, in voglia di sorridere all’altro e non in autocontrollo per difenderci da lui.

Allora, davvero, sarà iniziato un “giro di boa” e Willy non sarà morto invano!

 

di Ernesto Albanello