PESCARA – E’ facile promettere in campagna elettorale, più difficile realizzare le promesse quando si è al Governo. Vale per tutti: per i governanti attuali in Regione Abruzzo, ma anche per quelli che il governo regionale hanno appena lasciato.

Se si taglia un milione di chilometri di servizio con autobus è sicuramente un danno per i cittadini, specialmente se pendolari, ma i danni subiti dai cittadini abruzzesi per la qualità del servizio con pullman sono antichi.

Perché, per esempio, all’autostazione bus di Pescara ogni Azienda di trasporto fornisce sue informazioni? Perché la Regione o il Comune non sono in grado di imporre una informazione unica, semplificando così i cittadini nella ricerca del servizio? Perché costringerli a cercare le partenze (per Roma, per esempio) in dieci diversi manifesti-avvisi ?

Perché in occasione degli scioperi i pendolari che utilizzano pullman per spostarsi da una città ad un’altra non possono sapere in anticipo (come previsto dalla legge) quali corse sono quelle garantite e quali no?

Perché in alcune realtà della nostra regione i passeggeri non sanno dove aspettare il bus, perché manca qualsiasi indicazione della fermata?

Non parliamo di una tettoia dove ripararsi in caso di pioggia, ma neanche di un palo con la scritta “fermata”.

Per non parlare poi dei tempi di attesa dei bus: nelle realtà più civili si possono facilmente conoscere, dalle nostre parti ci si affida al caso.

Sono secoli che si organizzano tavole rotonde sull’integrazione dei servizi, ma le integrazioni vettoriali o tariffarie in Abruzzo sono un miraggio.

Occorre un impegno strutturato per l’offerta dei servizi bus nella nostra regione, e non solo denunce quando si è all’opposizione e impotenza quando si è al Governo.

Altrimenti l’investimento che la comunità mette a disposizione della mobilità non produce i risultati sperati.

Danneggiando così non solo le attese dei cittadini, ma la stessa qualità dell’investimento.

Federconsumatori Abruzzo

osservatorio sulla mobilità