“Un danno enorme per tutte le  imprese dell’Abruzzo interno. Un provvedimento che metterebbe in  ginocchio le aziende aquilane, già gravate dalle difficoltà di  una ripresa post-sisma che fatica a decollare. Come  Confindustria non possiamo che opporci fermamente alla paventata  chiusura del traforo del Gran Sasso, annunciata da Strada dei
Parchi Spa, concessionaria delle autostrade A24 e A25”. A  esprimere un secco no alla chiusura del traforo è il presidente
di Confindustria L’Aquila Abruzzo Interno, Riccardo Podda.  “Rendere operativa tale decisione, il 19 maggio,
significherebbe tagliare a metà l’Abruzzo, con risvolti  pesantissimi per il sistema imprenditoriale locale – sostiene
Podda – isolando di fatto un territorio già duramente colpito  dal terremoto, che sta lavorando affannosamente per ritrovare
un’identità economica e necessita di collegamenti rapidi e  certi. Verrebbe meno la garanzia del transito lungo la  direttrice Tirreno-Adriatica, con problemi legati alla logistica  e al trasporto delle merci, senza considerare il blocco delle
attività dei Laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso”.
Confindustria invita il concessionario “a rivedere  immediatamente la sua posizione”, richiamando Strada dei Parchi
“alle proprie responsabilità. Non è possibile interrompere un  servizio necessario per collegare due aree dell’Abruzzo interno
come L’Aquila e Teramo, gravate dalla crisi e dalle difficoltà  di aver subìto una catastrofe come il sisma, che ha
inevitabilmente condizionato l’andamento di sviluppo e ripresa  dei due versanti del Gran Sasso. Chiediamo al Governo e a tutti  gli attori interessati – conclude Podda – di assumere una  posizione forte e netta per evitare una chiusura che si
trasformerebbe in un cataclisma economico per la nostra regione,  in particolare per l’Aquilano”. (ANSA).