La “Quarto savona 15”, è l’auto di scorta di Giovanni Falcone distrutta dall’esplosione di Capaci, dentro la quale furono trucidati  tre agenti Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.  E’ la memoria, è ricordo e anche speranza.  La “Quarto savona 15”, è la memoria. E’ la speranza. E’ un percorso di culturale realizzato da anni all’interno delle scuole e  dedicato soprattutto ai ragazzi che quel giorno non erano ancora nati. A distanza di 30 anni dal tragico evento ancora oggi la vettura percorre chilometri per testimoniare la forza della legalità, nonostante sia stata colpita in pieno dalla deflagrazione di 600 chili di tritolo.

Sarà presentato  oggi a L’Aquila, nel palazzo Silone, sede della Giunta Regionale, il programma delle 4 cerimonie organizzate dal  “Premio Paolo Borsellino” – in collaborazione con l’Associazione nazionale Magistrati – Abruzzo e la Polizia di Stato –  per la presenza della “Quarto Savona 15” che torna in Abruzzo in occasione del XXX anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio

Alla conferenza stampa saranno presenti il Presidente della giunta regionale Marco Marsilio, la presidente della giunta abruzzese della Associazione nazionale magistrati Roberta D’Avolio, e Francesca Martinelli rappresentante della A.P.S. Società Civile.   Le 4 iniziative con la presenza della “Quarto Savona 15”  si svilupperanno con  50 testimoni , gruppi di ballo, musica, spettacoli, con il patrocinio della Regione Abruzzo e dei Comuni di Pescara, Teramo, Roseto e l’Aquila per il XXX Anniversario delle Stragi di Capaci e Via D’Amelio.  

L’auto sarà esposta  nelle cerimonie organizzate:  a PESCARA in Piazza  Salotto  mercoledi 20 aprile (dalle 10,30 alle 18); a TERAMO  in piazza Martiri Giovedi 21 aprile (dalle 10,30 alle 18)  ; a ROSETO DEGLI ABRUZZI in piazza della Repubblica venerdi 22 aprile (dalle 10,30  alle 19) ; a  L’AQUILA nell’emiciclo del consiglio regionale  Sabato 23 aprile (dalle 10 alle 13)

Quell’auto è il simbolo di uno degli eventi più terribili della storia d’Italia. La Quarto Savona Quindici rappresenta un monito perenne per non dimenticare la strage di Capaci e tutte le vittime innocenti delle mafie.  Uno dei simboli della memoria della strage e di lotta alla mafia: lo sfrontato manifesto di morte e terrore della mafia.  Perché quel viaggio – in tutti questi anni – non si è mai interrotto, toccando altre città d’Italia grazie all’impegno dei familiari e della Polizia di Stato.

La “Quarto Savona 15” torna in Abruzzo a distanza di 30 anni dal tragico evento di Capaci perché è ancora importante fare memoria dei caduti nella lotta alle mafie, per ricordare il loro sacrificio e la reazione di tutte le cittadine e tutti i cittadini che non si arresero alla violenza criminale. È questo l’obiettivo delle cerimonie. Perché  l’educazione alla cittadinanza e alla legalità è un percorso da portare avanti ogni giorno dell’anno, e commemorazioni come quella del 23 maggio,  hanno il valore di riunire  tutto il paese civile per onorare donne e uomini che hanno perso la vita in difesa della democrazia. Hanno il senso di farci riscoprire e ritrovare come comunità solidale e coesa per alzare il capo contro la violenza e ribellarsi. Manifestando attraverso una coscienza civile che rifiuta l’odio, la mafia, la criminalità in una giornata dedicata alla memoria di tutte le vittime delle mafie: donne e uomini delle istituzioni, sindacalisti, politici, giornalisti, semplici cittadini che hanno sacrificato la vita per costruire un Paese libero dalla criminalità organizzata facendo appello alla creatività delle studentesse e degli studenti perché facciano memoria

La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti, e soprattutto le giovani generazioni, a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità. (Paolo Borsellino)