TERAMO – L’utilizzo improprio delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte delle nuove generazioni di nativi digitali amplifica enormemente le possibilità di ricaduta dei comportamenti prevaricatori e discriminatori che frequentemente vengono messi in atto all’interno dei gruppi di adolescenti secondo le dinamiche devianti che caratterizzano i fenomeni di bullismo.
La legge n. 71 del 29 maggio 2017 definisce chiaramente i contorni di questo fenomeno, che tende ad assumere proporzioni allarmanti a causa dell’uso incontrollato dei telefoni cellulari, della rete Internet e dei social media, introducendo l’espressione di cyberbullismo. Secondo la norma rientrano nel cyberbullismo “qualunque forma di pressione, aggressione, molestia, ricatto, ingiuria, denigrazione, diffamazione, furto d’identità, alterazione, acquisizione illecita, manipolazione, trattamento illecito di dati personali in danno di minorenni, realizzata per via telematica, nonché la diffusione di contenuti on line aventi ad oggetto anche uno o più componenti della famiglia del minore il cui scopo intenzionale e predominante sia quello di isolare un minore o un gruppo di minori ponendo in atto un serio abuso, un attacco dannoso, o la loro messa in ridicolo”. Gli istituti scolastici, dove i giovani trascorrono una parte importante della loro vita e dove spesso i gruppi di adolescenti hanno modo di aggregarsi e consolidarsi rivestono, come riconosciuto anche dalle nuove norme, un ruolo fondamentale nella prevenzione dei fenomeni di bullismo e di cyberbullismo che viene attuata tramite specifici progetti rivolti agli studenti e soprattutto tramite un’osservazione attenta dei comportamenti e delle eventuali dinamiche disfunzionali in corso messa in atto da tutto il personale della scuola. Presso l’Istituto di Istruzione Superiore “Alessandrini – Marino” di Teramo, diretto dalla prof.ssa Stefania Nardini, scuola dove è attiva la specializzazione in Informatica e Telecomunicazioni, da tempo sono stati sviluppati percorsi progettuali volti a mettere in luce i rischi insiti nell’uso inadeguato del web ed a prevenire quei comportamenti che assumono il nome di cyberbullismo. Questi progetti sono stati portati avanti in collaborazione con esperti molto qualificati, in particolare fondamentale è stata la collaborazione con l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) grazie alla quale si è intervenuti in maniera molto efficace sui temi dell’Educazione alla Legalità. Questa collaborazione ha visto nella giornata dell’11 aprile 2019  l’intervento del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, dott. Davide Rosati, che durante buona parte della mattinata è stato protagonista presso l’Auditorium dell’I.T.T. “Alessandrini” di un vivace colloquio con gli studenti di numerose classi dell’Istituto, durante il quale, grazie anche alle numerose domande formulate dagli allievi sono stati toccati ed analizzati buona parte dei molteplici aspetti del bullismo e del cyberbullismo. Tra i vari argomenti che sono stati affrontati si può ricordare in particolare l’esame dettagliato delle fattispecie dei reati nei quali si può incorrere con utilizzo improprio della rete e dei social media o l’individuazione delle responsabilità dei cosiddetti gregari e spettatori dei bulli, che sostengono le prevaricazioni ed assistono alla loro messa in atto senza intervenire. La grande disponibilità del magistrato e la sua vicinanza al mondo dei giovani ha contribuito a creare un clima attento e partecipe durante l’incontro che certamente rappresenta un indicatore della grande efficacia dell’iniziativa.