PESCARA. «Una volta tanto che c’é una possibilità concreta per rilanciare l’Abruzzo si perde clamorosamente tempo. Tempo che altri invece usano proficuamente per sottoscrivere accordi e progettare il futuro». Sandro Del Fattore, segretario Cgil Abruzzo, Leo Malandra, segretario Cisl Abruzzo Molise, e Michele Lombardo, segretario Uil Abruzzo, tornano a spronare la Regione Abruzzo sulla istituzione della Zes, la zona economica speciale, e il corridoio intermodale Tirreno-Adriatico.

«Se la zes sarà un attrattore importante per le imprese e per attirare investimenti produttivi», dicono i segretari, «il corridoio intermodale Tirreno-Adriatico rappresenterà la modalità per dotare l’Abruzzo di infrastrutture d’avanguardia. Quest’ultimo progetto, di cui si discute da tempo anche a livello europeo, è infatti un sistema perfetto di trasporti su mare, ferro e gomma che collegherebbe il porto di Barcellona, il più importante del Mediterraneo, a quello di Civitavecchia tramite una cosiddetta “autostrada del mare”».

I sindacalisti spiegano che le merci qui giunte raggiungerebbero poi i porti di Ortona/Vasto tramite un sistema infrastrutturale su gomma e ferro rafforzato e rinnovato che attraverserebbe l’intero l’Abruzzo, in particolare centri nevralgici come il distretto industriale di Carsoli, l’interporto di Avezzano, la zona industriale della Valle Peligna, l’interporto di Manoppello, la zona industriale della Val Pescara e quella della Val di Sangro.

«Da Ortona o Vasto, infine, il sistema», concludono Del Fattore, Malandra e Lombardo, «raggiungerebbe il porto di Ploce, in Croazia, per poter continuare poi nei Balcani. In breve, se tale progetto andasse in porto, si garantirebbe per l’Abruzzo una maggiore facilità all’internazionalizzazione delle imprese, con una possibilità di sviluppo anche per quelle piccole e micro, ci sarebbero evidenti benefici infrastrutturali e positive ricadute economiche, commerciali, culturali e turistiche».